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«Chi ha provocato la morte degli eroi di Alessandria l'aveva messo in conto»
Le dichiarazioni del procuratore che coordina l’inchiesta sull’esplosione della cascina di Quargnento. Si indaga per crollo e omicidio plurimo doloso. Il comandante dei Vigili del fuoco: «Non si trat…
Pubblicato il: 06/11/2019 – 15:10
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QUARGNENTO Per fare saltare in aria la cascina di Quargnento (Alessandria) è stato usato un ordigno “fai da te” con un materiale ben diverso da quello utilizzato dalla criminalità organizzata. Sul posto sono stati trovati degli inneschi: collegati ad una bombola inesplosa c’erano dei fili elettrici e un timer. Lo spiega il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri, che coordina l’inchiesta per omicidio plurimo e crollo doloso. Sui corpi dei tre vigili del fuoco morti lunedì notte nell’esplosione che ha distrutto l’edificio – Antonio Candido (originario di Reggio Calabria), Marco Triches e Matteo Gastaldo – è stato eseguito l’esame esterno: dai risultati si capirà se sarà necessaria l’autopsia. Oggi gli inquirenti stanno ascoltando altre testimonianze. Per il momento non c’è alcun indagato e tutte le persone sono state ascoltate come informate sui fatti. «La prima emergenza – ha proseguito Cieri – è quella di bonificare il luogo, metterlo in sicurezza e vedere quali altri reperti si possono acquisire, in particolare verificare l’esistenza di altre bombole. Procediamo per due reati: crollo doloso e omicidio plurimo doloso, perché riteniamo che chi ha provocato la morte dei nostri eroi l’avesse messo in conto».
Il comandante dei Vigili del Fuoco, Fabio Dattilo, ha invece detto: «Credo che ci sia stata da parte di qualcuno la volontà di un attentato incendiario ma non di far scattare una trappola nei confronti di chicchessia. Poi le cose sono andate male. Una volta chi voleva fare queste cose usava la benzina. Nel caso di ieri è stato utilizzato il gas, ma non si trattava di mani esperte».


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