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Brachetti al Politeama tra meraviglia e poesia

Di Maria Rita Galati CATANZARO Plasma sogni con le ombre, prende per mano il Peter Pan che alberga silente dentro di noi e attraverso una strada lastricata di ricordi e fantasie lo riporta in superfi…

Pubblicato il: 28/11/2019 – 13:26
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Brachetti al Politeama tra meraviglia e poesia
Di Maria Rita Galati CATANZARO Plasma sogni con le ombre, prende per mano il Peter Pan che alberga silente dentro di noi e attraverso una strada lastricata di ricordi e fantasie lo riporta in superficie vestendolo di stupore e meraviglia senza tempo. Novanta minuti di pura magia, incantati senza fiato a chiederci come è possibile compiere una manciata di secondi un cambio d’abito, scarpe comprese. Novanta minuti, tanto dura il viaggio nella mente di Arturo Brachetti, splendido e orgoglioso 62enne in grande forma, simpatico e spigliato con il pubblico del teatro Politeama “Mario Foglietti” di Catanzaro sold out al quale, ieri sera, ha regalato nello spettacolo “Solo” momenti di indimenticabile divertimento. Uno spettacolo unico, un “giro del mondo in 80 personaggi” come lo definisce lo stesso Brachetti, un altro colpo messo a segno dalla Fondazione Politeama ed in particolare dal suo sovrintendente Gianvito Casadonte, all’insegna del trasformismo con cui Brachetti incanta il pubblico, e che ha lo ha reso il più grande artista di quick change del mondo, assieme all’abilità con le ombre cinesi e il sand painting, storie scritte con le mani sulla sabbia con una maestria e una delicatezza senza pari. A fare il resto un caleidoscopio di luci, un avvolgente laser show con cui Brachetti e la sua ombra – Kevin Micheal Moore – rapiscono gli spettatori, nella meraviglia soprattutto dei tanti bambini presenti. Brachetti ci prende per mano per condurci in un viaggio che è dentro noi stessi: tutti abbiamo una casa segreta, dove passato e presente si mescolano, tra i ricordi, i sogni e i desideri. Il grande trasformista ci apre le porte di questa residenza misteriosa che sul palco ha le forme di un fedele plastico in miniatura, ci porta a spasso per le sette stanze dove prendono vita 50 personaggi: personaggi delle favole, attori, cantanti, in un susseguirsi incalzante. Ma tutti parte da quel cappello di feltro con il buco lasciato in eredità da un nonno lungimirante: ad Arturo la voglia e la capacità di riempire quel nuovo con la fantasia e far diventare il sogno realtà. A secondo della forma, quindi, il cappello parla di pirati e di cow boy, di moschettieri e di toreri, dal mare al cielo. Ora don Camillo ora Napoleone, ora cardinale ora Guglielmo Tell, grazie al cappello che poi cede il passo ad oltre 50 cambi d’abito per vedere passare in rassegna sul palco da Biancaneve a Cappuccetto rosso, da Frozen a Shrek. È “una casa senza luogo e senza tempo – dice – abitata solo dei miei sogni e delle mie sorprese, un luogo magico dove il sopra diventa sotto”. Acrobata e giocoliere, ci fa aggrappare alla fune tirata giù nel pozzo della nostra anima distratta, per far risalire il fanciullino che alberga tra doveri e dolori, per restituirlo selvaggio e libero da sovrastrutture. Si affaccia nel bagno, dove Brachetti ci racconta l’evolversi della vita della nascita alla morte attraverso un connubio particolare, quello tra il water e la tavola. E dalla scatola magica delle revisione del salotto tira fuori i personaggi delle serie ti degli anni 70 che ci sono diventati familiari, ci sono Sherlock Holmes, Wonder Woman e perfino la signora in Giallo a portata di mano, saltati fuori dallo schermo assieme a Pavarotti, Freddy Mercury e tutti e quattro i Beatles. Giusto per citare qualche esempio. Ma forse è la danza con il vestito a fiori cucito dalla mamma con la macchina da cucire stipata in camera da letto il momento più emozionante di questa serata sospesa tra illusione e poesia. Il viaggio fantastico diventa quasi una battaglia sogno e realtà, fantasia e razionalità incarnati da Brachetti e la sua ombra che vuole riportarlo con i piedi per terra, trascinando nella normalità anche il pubblico rapito. Ma alla fine “non è poi così grave voler restare un po’ bambini, anche la tua ombra è felice di vederti volare”. E l’uomo dai mille volti si manifesta con il suo sorriso e la sua contagiosa positività. Bambini e adulti ringraziano. (redazione@corrierecal.it)
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