CATANZARO Chiuse le indagini sull’inchiesta che vede coinvolti, con l’accusa di peculato, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio e Mauro Lucchetti, legale rappresentante della “Hdrà”, società con sede a Roma operante nel settore della comunicazione e dell’organizzazione di eventi. L’accusa per Oliverio e Lucchetti è quella di avere utilizzato oltre 95mila euro di fondi pubblici, destinati alla promozione turistica della Regione Calabria, impiegati invece per finanziare un evento giornalistico, svoltosi nel luglio 2018 a Spoleto, «con finalità privatistiche – scrive la Procura di Catanzaro – di promozione politica». La Procura di Catanzaro ha stralciato la posizione di Ferdinando Aiello, ex parlamentare del Pd. Era considerato «istigatore e determinatore della condotta, nonché in parte beneficiario dei fondi distratti», mettendo in contatto Oliverio con la Hdrà.
SEQUESTRO REVOCATO DOPO 3 GIORNI Lo scorso mese di agosto gli uomini del Gruppo Tutela della spesa pubblica della Guardia di finanza di Catanzaro – che hanno condotto le indagini – hanno notificato a Oliverio e Lucchetti un provvedimento di sequestro preventivo di 95.475,02 euro. È questa la cifra che sarebbe stata spesa per la partecipazione della Regione Calabria alla manifestazione Festival dei Due mondi in programma a Spoleto. In realtà non vi sarebbe stata nessuna promozione della Calabria. L’evento finanziato «era un format giornalistico – scrive ancora la Procura – svoltosi a margine del Festival spoletino, nel cui contesto non venivano promosse le attività turistiche regionali, bensì si realizzavano le interviste tipiche di un talk show». La promozione sarebbe stata fatta a favore di Oliverio, protagonista del talk show di Mieli. Per il resto i fondi pubblici avrebbero pagato alberghi e cene di gala per l’ospitalità di personalità del giornalismo e dello spettacolo, intervistate nel corso della manifestazione.
«Al sequestro dei beni disposto nei confronti di Oliverio il 5 agosto scorso – ricorda l’avvocato Enzo Belvedere, difensore di Oliverio – è seguita, tre giorni dopo, la revoca del provvedimento disposta dallo stesso Gip che l’aveva emesso. Dissequestro deciso su richiesta dello stesso Pubblico ministero. «I beni – aggiunge l’avvocato Belvedere – sono stati così immediatamente restituiti al presidente Oliverio».
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