REGGIO CALABRIA Lunedì scorso, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, i carabinieri della Stazione di Campo Calabro, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di Patrizio Bevilacqua, di 33 anni, e Damiano Vincenzo Bevilacqua, 37 anni, già detenuto per reati contro il patrimonio e in materia di armi, poiché ritenuti responsabili dei reati di furto aggravato e furto in abitazione aggravato in concorso, ed il solo Damiano Vincenzo Bevilacqua anche per simulazione di reato, in concorso con la propria figlia.
Il provvedimento trae origine da un’attività d’indagine condotta dai Carabinieri di Campo Calabro, sotto la direzione del procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e del pm Paolo Petrolo della Procura della di Reggio Calabria, e originata per far luce sugli autori di un furto in abitazione consumato nel primo pomeriggio del 1 settembre 2019 a Campo Calabro. In quella circostanza, i due, in concorso tra loro, previa effrazione del sistema di chiusura del cancello carrabile di un’abitazione – in pieno centro – si erano introdotti nell’appartamento, impossessandosi di monili in oro ed argento per un valore complessivo di circa 5mila euro, nonché di mille euro in contanti. Immediatamente dopo, i due si sono impossessati di una Renault Clio parcheggiata sulla strada e l’hanno utilizzata per darsi alla fuga.
Le indagini immediatamente avviate si sono avvalse dei tradizionali metodi d’indagine supportati da accertamenti tecnici, come quelli che hanno condotto all’esame dei fotogrammi dei sistemi di videosorveglianza dall’area. Il tutto ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati. In particolare, si è accertato come i malviventi avessero portato a compimento il furto avvalendosi di un’autovettura di proprietà della figlia di uno di loro e della quale era stata poi anche falsamente denunciato il furto, il tutto per ostacolare l’attività investigativa dei carabinieri.
Le prove raccolte dai militari in meno di due mesi hanno consentito alla Procura di giungere alla richiesta di emissione dei provvedimenti restrittivi a carico dei Bevilacqua, già sottoposti all’epoca alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di polizia con obbligo di dimora nel Comune di Reggio Calabria.
Gli arrestati, al termine degli adempimenti di rito, sono stati trasferiti nel carcere di Reggio Calabria e messi a disposizione dell’Autorità giudiziaria in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
Sono in corso ulteriori indagini per verificare l’eventuale coinvolgimento dei due in altri furti simili che si sono verificati a Campo Calabro e nei territori limitrofi intorno al settembre 2019.
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