LAMEZIA TERME Con il passare delle ore la missione della Lega, da quasi compiuta, potrebbe essere compiuta del tutto. Il vero obiettivo di Salvini, per interposto commissario regionale Cristian Invernizzi, è quello di scegliere il candidato che spetterebbe a Forza Italia. Dal “no” a Occhiuto all’identikit di un possibile governatore al quale manca indicare soltanto «il numero di telefono» (la definizione è del consigliere regionale Domenico Tallini), il Carroccio è riuscito nell’intento di monopolizzare la conversazione politica. Il prossimo passaggio, però, potrebbe essere indigesto. Perché il gruppo che sostiene la candidatura di Mario Occhiuto, davanti all’impasse, pare sempre più pronto a correre in solitaria e, a quel punto, resterebbe da valutare quali aree di Fi Calabria andrebbero nella stessa direzione, cioè contro un centrodestra a trazione leghista. Per non dire della proposta (o provocazione) di Gigi Incarnato che, davanti alla spaccatura nel centrosinistra tra oliveriani e Pd nazionale, ha addirittura adombrato l’ipotesi di un accordo programmatico con i forzisti delusi. Ipotesi su ipotesi, insomma.
Di certo c’è soltanto che nel pomeriggio di mercoledì, a Roma, è in programma una riunione a livello medio-alto. Non i “capi” nazionali del centrodestra ma alcuni dei loro più fidati colonnelli. Le presenze certe sono quelle di Invernizzi per la Lega e Francesco Lollobrigida, fedelissimo di Giorgia Meloni, per Fratelli d’Italia. Non ci sono conferme, invece, sull’esponente individuato da Fi per il confronto a tre.
Se lo scopo della Lega era di portare scompiglio, l’obiettivo è stato raggiunto. Al punto che la presenza a Roma del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, per l’incontro di un gruppo di amministratori calabresi con il ministro della Salute Roberto Speranza, è stata letta come un passo del primo cittadino verso la potenziale candidatura.
L’attesa per la riunione Salvini-Berlusconi-Meloni che dovrebbe mettere la parole fine sulla telenovela è altissima. E le parti in causa sono pronte a reagire al suo esito. Gli Occhiuto potrebbero scendere in campo per conto loro se Berlusconi cedesse ai desiderata di Salvini. La Lega, invece, stando alla lettura offerta qualche giorno fa da Tallini potrebbe addirittura tergiversare «fino al 91esimo» per poi non presentare una lista. Il tempo dirà se sia fantapolitica o un modo per uscire con eleganza (si fa per dire) dal malcontento creato dalle tante (troppe) candidature promesse senza prestare eccessiva attenzione al pedigree degli aspiranti consiglieri regionali.
Altra prospettiva che si muove sottotraccia, sempre in casa Lega, è quella della nascita di un asse tra l’area Furgiuele (nel senso di Domenico, parlamentare lametino) e quella di Vincenzo Sofo, che ha un certo peso nelle faccende calabresi del Carroccio (specie dopo aver perso il ricorso con il quale sperava di subentare come eurodeputato). L’unione, secondo fonti attendibili, sarebbe utile ad arginare il peso decisionale di Invernizzi, il cui mandato sarebbe addirittura in procinto di essere esteso per un altro anno e mezzo. Con un fronte interno caldissimo, un partito diviso in tre e addirittura la prospettiva di non essere della partita alle Regionali, la Lega vuole scegliere il nome del candidato che spetterebbe a Forza Italia. La cosa incredibile è che potrebbe addirittura riuscirci.
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