LAMEZIA TERME «Dopo anni di battaglie intense, aspre, dure fino ad arrivare a occupare i binari della stazione ferroviaria di Lamezia Terme e a circondare simbolicamente con un girotondo umano l’aerostazione di Lamezia Terme proprio un anno fa nel periodo natalizio, finalmente ieri è arrivata la notizia che l’emendamento, presentato dal Movimento 5 Stelle, relativo alla stabilizzazione degli Lsu/Lpu è stato approvato in Commissione Lavoro del Senato e inserito nel maxiemendamento alla Legge di bilancio 2020». Lo affermano in una nota congiunta, i segretari generali della Cisl, Cisl Fp e Cisl Felsa della Calabria, Tonino Russo, Luciana Giordano e Carlo Barletta. «L’impegno, le sollecitazioni, le interlocuzioni intercorse fra la Cisl – aggiungono – a tutti i livelli sia Confederali che di Federazione del Pubblico impiego e dei Lavoratori atipici, con la classe politica e istituzionale, alla fine hanno vinto su tutte le resistenze che per anni si sono registrate rispetto alla risoluzione di questo problema che coinvolge un bacino costituito oggi da circa 4.200 lavoratori a tempo determinato ex Lsu/Lpu utilizzati negli Enti territoriali della Regione Calabria. L’emendamento prevede, infatti le deroghe che fin dal primo giorno la Cisl aveva individuato come necessarie per superare gli stringenti vincoli vigenti in materia di assunzioni nel pubblico impiego e la storicizzazione delle risorse necessarie per poter procedere alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato degli allora 4.564 ex Lsu/Lpu. Importante è, altresì, l’estensione di tale possibilità anche agli Enti pubblici non economici».
I segretari generali si dicono «soddisfatti» ma, avvertono, «questa è una storia quasi a lieto fine, in quanto adesso la parola passa ai sindaci». «L’arco temporale previsto nell’emendamento circoscritto solo a tutto il 2020 – sottolineano – rende urgente l’avvio di tutte le procedure necessarie per la definitiva stabilizzazione dei 4.200 lavoratori precari. Approvata definitivamente la legge di bilancio 2020, il dipartimento competente della Regione Calabria dovrà lavorare in stretta sinergia con tutti i sindaci della Calabria e con i dirigenti degli altri Enti coinvolti in questo processo di stabilizzazione, quali l’Arsac, l’Ente Parco dell’Aspromonte e altri ancora, per concludere il prescritto iter e mettere la parola fine a una vicenda che ha prodotto tanta sofferenza e tanta incertezza nella vita di migliaia di lavoratori». «Anche la Calabria tutta beneficerà delle stabilizzazioni – aggiungono – aumentando la scarsa percentuale dei livelli occupazionali che si registra in questa Regione». «La Cisl, con tutto il suo gruppo dirigente della Funzione pubblica e dei Lavoratori Atipici – concludono – continuerà a seguire e a tutelare ogni singolo lavoratore proveniente dall’ex bacino Lsu/Lpu fintanto che questa storia non si concluderà, con la collaborazione di tutti, a lieto fine».
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