CATANZARO «Per evitare il dilagare dell’astensionismo che, in questi anni, ha “inficiato” l’esito delle tornate elettorali in Calabria e, quindi, per stimolare i calabresi alla massima partecipazione, è importante aprire un canale diretto di comunicazione fra la gente, chi ne rappresenta gli interessi concreti e chi si candida a governare la cosa pubblica calabrese. Si apra, quindi, con immediatezza un confronto aperto, trasparente e visibile fra questi attori sociali, perché solo con il confronto si può raggiungere la condivisione di un progetto comune». Lo afferma in una nota Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria. «Un confronto – prosegue – da tenere all’interno di quella che dovrebbe essere la casa di vetro dei calabresi o in qualsiasi altra sede aperta alla cittadinanza, sulle idee, ribadito di immediata applicazione, e sulle proposte delle parti sociali utili a cambiare il volto economico e sociale di una terra che, nelle promesse, doveva essere la figlia prediletta del Governo nazionale ma che, invece, sino ad oggi non solo non ha visto realizzarsi questa promessa ma, anche, sta scivolando sempre più in basso in tutte le classifiche stilate dagli istituti di statistica italiani».
«Da tempo, infatti, sosteniamo che la politica calabrese in prospettiva del voto del 26 di gennaio deve avere la forza di presentare alla Calabria programmi coraggiosi che vadano oltre le parole d’ordine della crescita, dello sviluppo, del lavoro e della riduzione delle diseguaglianze che, è innegabile, sono temi importanti ma ormai scontati. Oggi serve un segnale di maturità da parte della classe politica regionale».
«Il sindacato confederale calabrese, da tempo, ha le idee chiare e non si mai sottratto, in questi anni, dall’evidenziare le proprie proposte concrete per combattere il dissesto idrogeologico; curare l’ambiente; migliorare la forestazione; rendere efficiente il Sistema sanitario regionale; chiudere la pagina del precariato; costruire lavoro stabile e rispettoso della legge; migliorare la macchina amministrativa regionale; rendere efficiente il sistema della partecipazione pubblica calabrese; fermare l’emorragia dei giovani talenti e costruire un argine allo strapotere della criminalità organizzata». «Adesso – conclude Biondo – spetta alla politica offrire una pronta risposta, per questo auspichiamo che i candidati a governatore dei vari schieramenti si facciano avanti senza tentennamenti».
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