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Il Calvario negli uffici pubblici ai tempi del coronavirus
Qualche sportello segue alla lettera il protocollo, altri non regolamentano gli ingressi. Intanto le tende pre-triage nei pronto soccorso di Rossano e Corigliano non sono ancora attive
Pubblicato il: 05/03/2020 – 15:27
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di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Il Calvario fra gli uffici pubblici al tempo del coronavirus. Uno slalom fra «venga domani», «l’addetto non c’è», «attenda un attimo» che si trasforma in tempi biblici, «siamo senza linea» ed anche le precarie condizioni emergenziali. Ce n’è per tutti e tutti dovrebbero poter disporre di una intera mattinata – quando va bene – per disbrigare una pratica qualunque.
Dal protocollo, all’anagrafe, dalla banca, all’Agenzia delle Entrate, il viaggio dell’utente finale – il cittadino – si trasforma in un’esperienza fra il metafisico e il mistico, a patto che si parta da casa con una grande dose di resilienza.
Ed allora capita che per entrare negli uffici del Comune di Corigliano Rossano si segua la prassi alla lettera, con gli utenti in fila fuori e tutti non propriamente distanti un metro perché la chiacchiera passatempo, appassiona.
Ma capita anche che all’Agenzia dell’Entrate l’ingresso del pubblico non sia affatto regolamentato: tutti insieme all’interno, appassionatamente.
Una volta entrati nei vari uffici, ecco una prima Odissea fra le scrivanie, con un immancabile esordio: «Vada dal collega». Poi è probabile che si debba anche attendere che l’addetto finisca di raccontare al suo interlocutore tutte le disgrazie capitatele negli ultimi decenni.
Quindi, ecco le giustificazioni più astruse, diventate un must, come la mitica «venga domani, non c’è linea». Certamente l’inconveniente tecnico sarà anche reale, ma che si verifichi più volte in poco tempo sembra davvero troppo.
A tutto ciò andrebbero sommate le psicosi di varia natura. Nessuno indossa la mascherina, ma tutti pronti a prendere le distanze al primo colpo di tosse con annesso sguardo da appestato. E mentre le scuole sono chiuse, come da decreto, capita anche di vedere ragazzi giocare per strada, il che sarebbe anche un bene tenerli lontano dallo smartphone.
PRONTO SOCCORSO & DINTORNI Sempre a proposito di prevenzione in tempi di Covid-19, le tende triage – montate nei giorni scorsi dalla Protezione civile fuori dai pronto soccorso dei due stabilimenti ospedalieri di Rossano e Corigliano – non se ne parla proprio di attivarle. Il “filtro” ancora non è attivo, anche se gente, in pronto soccorso, ne circola davvero pochissima. Eppure la tenda pre-triage, dovrebbe servire per accogliere gli eventuali pazienti, verificare se rispondono ai parametri o meno del coronavirus – per poi agire di conseguenza con l’eventuale isolamento se si riscontrano febbre o patologie polmonari – con all’interno tutta una serie di strumenti, dai lettini, ai computer, allo sfigmomanometro che non ci sono.
Insomma, oltre ad una buona dose di pazienza, se si è costretti ad uscire di casa per qualche faccenda domestica, meglio appellarsi alla buona sorte, trascurando ovviamente gli usi e costumi ossequiali. (l.latella@corrierecal.it)
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