REGGIO CALABRIA Prima riunione del consiglio regionale, primo blitz (riuscito) da parte della maggioranza. Che sospende una delibera approvata dalla vecchia giunta e il relativo regolamento. Con qualche rimostranza da parte dell’opposizione. La delibera e il regolamento riguardano le “Procedure di autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale socioassistenziali, nonché dei servizi domiciliari, territoriali e di prossimità”. È la riforma del Welfare calabrese arrivata dopo 20 anni. E stoppata alla prima occasione disponibile dal centrodestra. Vi raccontiamo la vicenda attraverso i testi contenuti nel resoconto sommario del consiglio regionale, visto che il video che riporta integralmente la seduta è stato rimosso e non è consultabile sul sito web di Palazzo Campanella.
Il blitz si materializza alla termine della seduta “blindata” per l’emergenza Coronavirus ed è motivato, in sostanza, dalla stessa emergenza. È Sinibaldo Esposito (Cdl) a chiedere l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno a sua firma e dei consiglieri Giannetta, Pietropaolo e altri. Il documento chiede la modifica o revoca della delibera e del relativo regolamento, entrambi approvati nel 2019.
Esposito chiede di «sospendere l’esecutività del Regolamento regionale numero 22 del 2019 fino alla data del 31 dicembre 2020, attivando le procedure necessarie anche in termini di graduale trasferimento delle competenze». E precisa che non si tratta «di una bocciatura politica dell’atto approvato nella precedente Legislatura, ma esclusivamente di un provvedimento finalizzato a fronteggiare l’attuale situazione di emergenza».
Il Coronavirus, dunque, diventa la premessa per il congelamento di un percorso lungo e concertato con le realtà del terzo settore. Se ne accorge Nicola Irto (Pd), che esprime «disappunto per l’ordine del giorno in discussione», e riferisce «di aver votato favorevolmente all’inserimento esclusivamente per mero equivoco». L’ex presidente del consiglio regionale ricorda «l’approvazione condivisa del provvedimento nella precedente Legislatura, censura le modalità procedurali seguite e preannuncia il suo voto contrario».
Esposito ribadisce che non si tratta di una «rivalutazione politica dell’atto». Ma certi slittamenti, in Calabria, possono diventare sine die.
Interviene anche Gianluca Gallo (che in mattinata ha annunciato l’avvio di un confronto «con il Terzo Settore per discutere delle risorse da assegnare per l’emergenza), e ripropone l’avversione al provvedimento già manifestata nella passata legislatura. L’assessore al Welfare registra «il mancato trasferimento ai Comuni delle risorse finanziarie, nonché il mancato pagamento delle rette da parte della Regione, tali da determinare una situazione di emergenza in un momento già particolarmente difficile. Precisa, quindi, che l’ordine del giorno è esclusivamente volto a sospendere l’efficacia del Regolamento regionale al fine di ripristinare la situazione preesistente e garantire la piena operatività delle strutture socio-assistenziali».
Irto parla di un ordine del giorno «inopportuno» e ricorda nuovamente «l’ampia condivisione del Regolamento regionale – peraltro, approvato in ottemperanza alla normativa nazionale – da parte degli esponenti del Terzo Settore». Voterà “no”, assieme a una parte della minoranza. Ma la prima “battaglia” è perduta. Il blitz riesce. E resta da vedere quali saranno le reazioni da parte delle associazioni che hanno seguito il percorso che ha portato all’approvazione della riforma. (ppp)
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