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Consiglio regionale, Sainato chiede la decadenza di Creazzo

Il primo dei non eletti nelle liste di Fratelli d’Italia subentrato temporaneamente al consigliere regionale ha contestato la nomina dell’esponente meloniano. Alla base l’ineleggibilità e incompati…

Pubblicato il: 27/03/2020 – 10:42
Consiglio regionale, Sainato chiede la decadenza di Creazzo

REGGIO CALABRIA Raffaele Sainato insediatosi temporaneamente alla carica di consigliere regionale nelle fila di Fratelli d’Italia non ci sta a questa provvisorietà e passa all’attacco per ottenere definitivamente lo scranno nella massima Assise regionale. Con un ricorso formalmente presentato al Consiglio regionale, al presidente Mimmo Tallini e al segretario generale di palazzo Campanella il neo consigliere regionale ha chiesto l’esclusione dal Consiglio Regionale di Domenico Creazzo, eletto nella circoscrizione Sud nella lista di Fratelli d’Italia. Alla base del ricorso, presentato per conto di Sainato – primo dei non eletti dello schieramento meloniano – dall’avvocato Oreste Morcavallo, la presunta ineleggibilità e/o incompatibilità di Creazzo per ora tra l’altro sospeso circa un mese fa perché finito al centro dell’inchiesta della Distrettuale antimafia reggina con l’accusa di aver chiesto ed ottenuto l’appoggio elettorale della cosca Alvaro di Sinopoli.
Stando a quanto riportato nella contestazione formulata da Morcavallo, il consigliere regionale eletto Domenico Creazzo verserebbe «in una evidente condizione di ineleggibilità ai sensi dell’art. 2 della legge n. 154/1981, nonchè ai sensi degli artt. 1486 e 1487 codice ordinamento militare e/o di incompatibilità ai sensi dell’art. 3 della legge n. 154/1981». Il consigliere Creazzo infatti riporta in premessa il ricorso, «risulta in servizio presso la Guardia di Finanza (fin dal 30.9.1999), nonché vice presidente e attualmente presidente facente funzione dell’Ente Parco dell’Aspromonte, alla cui costituzione, finanziamento e controllo concorre la Regione Calabria». Non solo, l’avvocato Morcavallo eccepisce che la carica ricoperta da Creazzo «in seno alla Guardia di Finanza, per effetto del combinato disposto delle norme citate (codice ordinamento militare e l. 154/81) determina ex se l’ineleggibilità alla carica di consigliere regionale». Ed infine che, segnala sempre in premessa il legale del consigliere Sainato, «la carica di vice presidente e presidente facente funzione dell’Ente Parco comporta l’incompatibilità con la carica di consigliere regionale (ex art. 3L. 154/1981)».
Da qui la contestazione formale dell’ineleggibilità e/o dell’incompatibilità del consigliere regionale Domenico Creazzo. Ma soprattutto l’invito formulato al Consiglio regionale a «formalizzare la contestazione delle cause ostative all’elezione» ed a procedere conseguentemente alla «declaratoria di decadenza dalla carica». Una richiesta che suona come intimazione a procedere qualora il Consiglio regionale dovesse rimanere “immobile” davanti al ricorso. Visto che in conclusione Morcavallo scrive che «in difetto si procederà in via giudiziale ed, in caso di omissione e/o inerzia, si rimetteranno gli atti alla Procura della Repubblica ed alla Procura Regionale della Corte dei Conti per le iniziative di competenza conseguenti».

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