CATANZARO «Un progetto suggestivo sotto certi aspetti ma probabilmente poco sostenibile». Così i circoli del Pd di Catanzaro definiscono la proposta della creazione di un ospedale Covid-19 nell’ex “Villa Bianca” del capoluogo di regione. «Condividiamo – scrive il Pd di Catanzaro – la preoccupazione di diversi per una soluzione che permetta di essere sereni nel futuro, ci pare però che da più parti si faccia confusione tra l’attuale emergenza e le prospettive di medio-lungo termine. E’ stata ipotizzata infatti la creazione di un ospedale specialistico di malattie infettive nella “ex” Villa Bianca al quartiere “Mater Domini”, in linea del resto con la proposta lanciata nei giorni scorsi da Guido Bertolaso che in verità non è esattamente il miglior pulpito da cui ci si aspettano prediche. Si tratta – rimarca il Pd di Catanzaro – di un progetto suggestivo sotto certi aspetti ma probabilmente poco sostenibile perché richiederebbe non solo del tempo e consistenti finanziamenti ma poi presenterebbe altissimi costi di gestione, stante la necessita di assicurare a queste strutture tutte le competenze specialistiche e tecnologiche presenti solo negli ospedali generali». Secondo i circoli democrat «Si tratta piuttosto di prevedere negli ospedali hub delle strutture appartate, snelle e tecnologicamente avanzate, con una cultura dell’infezione cioè con personale formato per gestire emergenze di questo tipo. Strutturalmente questo reparto esiste, già adiacente all’ospedale “Pugliese”, vi sono le professionalità adatte, la tecnologia e il numero di posti letto adeguato. Chi propone 140 posti letto di Malattie infettive a Catanzaro – osserva il Pd – forse farebbe meglio a informarsi su quanti siano i posti letto dello “Spallanzani”, che come ospedale specializzato serve tutta l’Italia centrale con Roma, cosi chiamerebbe la struttura proposta “il grande Spallanzani” visto che lì i posti letto sono 96». Secondo il Pd di Catanzaro, inoltre “l’ipotesi “Villa Bianca” non sembra utile nemmeno come ipotesi immediata, nel malaugurato caso di un ritorno massiccio dell’epidemia nei prossimi mesi, perché lo smantellamento dei servizi generali compresa la Radiologia non ne consentirebbe comunque l’utilizzo. Questa eventualità comunque non può preoccuparci più di tanto esistendo sia il reparto Malattie Infettive del “Pugliese” sia una competenza infettivologica del Policlinico che in queste settimane sta svolgendo un importante lavoro e che, in caso di assoluta e speriamo improbabile necessità, potrebbe sempre usare come degenza il corpo C del Policlinico universitario ancora mai utilizzato e che forse sarebbe il caso di arredare in via definitiva per destinarlo, alla fine di questa emergenza, alle funzioni che saranno valutate nell’ambito dell’Azienda integrata». E ancora – a parere del Pd di Catanzaro – «questa discussione, e anche qualche ritorno di piazza sulla riapertura dei pochi ospedali dismessi, però, ci fa osservare ancora una volta che in Calabria, da troppo tempo, si va avanti con proposte estemporanee senza un Piano organico che sia in grado di far comprendere, prima di tutto alla gente, che non è l’ospedale il centro della salute dei cittadini ma una corretta politica sanitaria del territorio. Bisogna partire, a nostro avviso, da subito con l’utilizzazione degli ospedali dismessi e da dismettere che non possono essere lasciati al saccheggio, ma insieme con le tante altre strutture già esistenti (a tante altre strutture sottoutilizzate (come per esempio proprio quella dell’ex Villa Bianca) in presidi sanitari veri e propri che offrano, nella prossimità degli utenti, non solo tutto il primo livello 24 ore al giorno ma anche la diagnostica di base e la gran parte del livello specialistico nonché il 118 e il coordinamento dell’assistenza domiciliare. Questi presidi, collegati in intranet al loro interno e tra di loro, permetterebbero un efficiente sistema di rapide risposte di salute e una presa in carico della cronicità garantendo anche un efficace controllo igienico-sanitario del territorio che è del tutto mancato in questa occasione, per esempio, in Lombardia. Un sistema di questo tipo consentirebbe di concentrare l’emergenza, la chirurgia e la grande patologia in pochi ma grandi poli ospedalieri qualificati sul piano tecnologico e professionale ma anche accoglienti dal punto di vista alberghiero. La città di Catanzaro, grazie alla presenza della Facoltà di Medicina e di un ospedale di grande tradizione, può avere in Calabria – concludono i circoli del Pd del capoluogo – un ruolo importante come punto di riferimento di un sistema di sanità virtuoso ed efficace. La nostra proposta è di cogliere la crisi per aprire un chiaro, immediato e rapido confronto su questi temi».
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