ROMA «Non siamo ancora nella condizione di ripristinare una piena libertà di movimento, ma stiamo studiando un allentamento delle attuali, più rigide restrizioni. Ho già anticipato che non sarà un “libera tutti”. Faremo in modo di consentire maggiori spostamenti, conservando, però, tutte le garanzie di prevenzione e di contenimento del contagio». Inizia così l’intervista concessa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Maurizio Molinari, neo direttore del quotidiano La Repubblica. Il premier, ha illustrato quali saranno le misure che saranno prese in prossimità della data zero, fissata per il 4 maggio. «Stiamo lavorando, proprio in queste ore – ha spiegato il premier – per consentire la ripartenza di buona parte delle imprese, dalla manifattura alle costruzioni per il 4 maggio. Non possiamo protrarre oltre questo lockdown: rischiamo una compromissione troppo pesante del tessuto socio-economico del Paese. Annunceremo questo nuovo piano – ha dichiarato Conte – al più tardi all’inizio della prossima settimana. La condizione per ripartire sarà il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, per i luoghi di lavoro, per le costruzioni e per le aziende di trasporto. Nel rispetto di queste condizioni rigorose, potranno riaprire, già la settimana prossima, passando però dal vaglio dei prefetti e con autocertificazione, attività imprenditoriali che consideriamo ‘strategiche’ quali: lavorazioni per l’edilizia carceraria, scolastica e per contrastare il dissesto idrogeologico. Come pure le attività produttive e industriali prevalentemente votate all’export, che rischiano di rimanere tagliate fuori dalle filiere produttive interconnesse e dalle catene di valore internazionali».
BAR E RISTORANTI Il 4 maggio non potranno riaprire le serrande le attività del servizio ristorazione ma Conte, specifica che, oltre alle già autorizzate consegne a domicilio presto saranno fornite indicazioni anche per poter effettuare i servizi da asporto. «Confidiamo di offrire a tutti gli operatori economici un orizzonte temporale chiaro, in modo da avere in anticipo tutte le necessarie informazioni e adottare per tempo le precauzioni utili a ripartire in condizioni di massima sicurezza». Promessi aiuti anche al settore turistico sul quale però Conte, non si è soffermato nel corso dell’intervista, poiché affidato completamente al ministro Dario Franceschini.
A SETTEMBRE RIAPRIRANNO LE SCUOLE L’anno scolastico è ormai compromesso e una riapertura degli istituti in modo prematuro non è nel target del Governo. «La scuola riaprirà a settembre» su questo Conte non ha dubbi. «Gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico prefigurano rischi molto elevati di contagio, in caso di riapertura delle scuole. E’ in gioco la salute dei nostri figli, senza trascurare che l’età media del personale docente è tra le più alte d’Europa – spiega Conte -. La didattica a distanza, mediamente, sta funzionando bene. La ministra Azzolina sta lavorando per consentire che gli esami di Stato si svolgano in conferenza personale, in condizioni di sicurezza».
PREZZO MASSIMO PER LE MASCHERINE Tra le diverse cose ribadite dalle colonne di La Repubblica, Giuseppe Conte, si è soffermato sulla imposizione di un prezzo massimo per le mascherine che diventeranno merce di uso sempre più comune nei prossimi mesi. «Per le mascherine introdurremo presto un prezzo calmierato, in modo da evitare speculazioni e abusi di mercato». Ma si lavora anche ad u allentamento delle restrizioni per quanto riguarda le funzioni religiose. «Abbiamo sollecitato al comitato tecnico-scientifico l’indicazione di nuove regole per le cerimonie religiose. Auspichiamo di poter venire incontro all’esigenza, fondamentale per i credenti, di accostarsi ai sacramenti. Una privazione che questa emergenza ci ha portato e che personalmente ho trovato particolarmente dolorosa, è la rinuncia ai funerali che significano anche un ultimo gesto di raccoglimento e di affetto nei confronti delle persone care che ci lasciano».
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