di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA Si è insediato oggi in videoconferenza, in collegamento con il sottosegretario del Ministero dei Trasporti Roberto Traversi, il Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, composto oltre che dal presidente Mario Mega, dal direttore marittimo di Catania, Giancarlo Russo; Domenico Battaglia, designato dal sindaco metropolitano di Reggio Calabria; Mario Caldarera, designato dal sindaco metropolitano di Messina; Alberto Porcelli, designato dal presidente della Regione Calabria. Manca solo il designato dal presidente della Regione Sicilia, che al momento non è stato ancora individuato. L’organo comunque per legge è già nel pieno della sua operatività perché è sufficiente che siano nominati il 50% più uno dei componenti.
«Opereremo nel pieno dei nostri poteri – ha affermato Mega – in qualsiasi momento la norma consente al presidente Musumeci di fare la sua designazione e il nuovo componente sarà aggregato. Per correttezza istituzionale continueremo a mantenere informata la Regione Sicilia di tutte le attività che andremo a svolgere».
I COMPITI DELL’AUTORITA’ «Tra i compiti dell’autorità di sistema – ha ribadito Mega – il principale è di amministrare un sistema portuale che non è più solo relativo ai porti di Messina, col bacino di Tremestieri e Milazzo come era per la soppressa autorità di Messina, ma anche quelli di Reggio e Villa San Giovanni. Un’area a cavallo tra due regioni di cui una a statuto speciale, questo potrebbe comportare qualche criticità perché saremo costretti a operare per alcuni strumenti, soprattutto di programmazione, tenendo conto di differenze normative regionali, ma non siamo la prima e sicuramente anche se con maggiore impegno riusciremo a governare questa apparente difficoltà».
UFFICI A MESSINA, MILAZZO E REGGIO Si punta ad aumentare l’organico per entrare a pieno regime. Uno dei primi atti dopo la nomina dei componenti del Comitato di gestione – ha ricordato Mega – è stato di istituire gli uffici decentrati dell’autorità dello Stretto nei porti di Messina, Milazzo e Reggio Calabria. Uffici, per i quali tra qualche giorno il Comitato di gestione nella prossima riunione assegnerà funzioni nel dettaglio, che saranno per il momento coperti ad interim con personale in servizio «ma chiaramente molto presto – ha assicurato Mega – comincerà un’attività di potenziamento dell’organico dell’ente e quegli uffici saranno dotati di personale proprio così da assicurare competenze che saranno loro affidate, gestione dell’operatività, manutenzioni e parte delle attività demaniali. Questi uffici costituiranno il punto operativo con cui gestire la quotidianità in maniera che il rapporto tra gli operatori e le istituzioni sia un rapporto gestito il più direttamente possibile con personale dedicato, in maniera che si comprenda l’esatto spirito della legge 84 e della successiva riforma, che ha previsto le autorità di sistema, enti che devono riuscire ad amministrare meglio i singoli porti mantenendo sui porti il governo dell’operatività quotidiana, le manutenzioni. Questa sarà la nostra prima sfida, migliorare in ogni porto la qualità della nostra azione amministrativa».
PARTENZA IN CORSA ED EMERGENZA COVID Già da mesi l’autorità ha iniziato a cucire i rapporti con i rappresentanti del territorio delle due sponde. «In questi primi mesi abbiamo già lavorato per fare in modo che ci fosse una programmazione, un’azione il più possibile integrata, trovato grande disponibilità da parte delle camere di commercio, operatori, amministrazioni comunali con cui da subito abbiamo iniziato a ragionare sulle necessità, primi interventi, sono in corso i primi progetti frutto di nuova condivisione di idee, altri metteremo sul campo nei prossimi giorni perché stiamo lavorando con le amministrazioni per partecipare ai fondi del piano di azione e coesione».
Insomma, non proprio una vera partenza quella di oggi, come ha sottolineato il presidente dell’autorità dello Stretto, ma una “partenza in corsa”: «Stiamo lavorando da alcuni mesi, abbiamo affrontato l’emergenza covid che ha visto i nostri porti sempre aperti e soprattutto al servizio del traffico delle merci, con qualche criticità purtroppo per il traffico passeggeri che era consentito solo per i pendolari.
Abbiamo il tema della qualità dei servizi, dei collegamenti per i pendolari, che devono essere messi al centro della nostra azione, i porti dello Stretto si caratterizzano soprattutto per un compito di collegamento tra due aree che sono praticamente molto più vicine di quanto non sembri nella realtà e lo ha dimostrato purtroppo, in qualche caso in maniera molto plastica, quello che è successo in queste settimane, dove il traffico del pendolarismo sui servizi essenziali ha dimostrato come ci sia un’integrazione fortissima tra le popolazioni di Reggio e Messina con uno scambio indispensabile per le due città perché alcuni servizi si reggono soprattutto perché dall’altra sponda arriva personale per svolgerli».
INTERLOCUZIONE COL MINISTERO E COI TERRITORI «Sono stati scelti professionisti competenti con cui abbiamo già interloquito, ci sono professionalità e sensibilità diverse e in un organo come il comitato di gestione, che affianca il presidente, è molto importante la presenza di persone che conoscono molto bene dinamiche economiche e amministrative dei nostri territori». Mega si è detto soddisfatto delle nomine nel comitato di gestione ed ha ringraziato il sottosegretario Traversi «la cui presenza sottolinea la vicinanza del ministero. La ministra De Micheli avrebbe voluto collegarsi ma era impegnata per la definizione del decreto legge “Rilancio”. Siamo convinti che questa vicinanza si concretizzerà nei prossimi mesi con le necessarie attenzioni a quelle che saranno le nostre richieste, in termini di programmazione come comitato di gestione ci troveremo nei prossimi mesi ad avviare strumenti fondamentali, dal piano operativo triennale al piano regolatore di sistema portuale al documento di programmazione energetico-ambientale». Ma oltre al ministero, l’autorità porgerà un orecchio anche ai territori: «Sono tutti strumenti molto importanti che dovranno essere elaborati sì dal comitato di gestione ma soprattutto con la condivisione dei territori, rappresentati da regioni, sindaci metropolitani e sindaci di tutte le città che in qualche modo hanno territori che rientrano nelle nostre competenze. Speriamo nei prossimi mesi di costruire una programmazione che porti l’area dello Stretto finalmente al centro di iniziative importanti, anche infrastrutturali, dobbiamo aumentare la qualità dei servizi per i nostri passeggeri, creare condizioni perché sia sempre più efficace il traghettamento delle merci».
NUMERI IN AUMENTO L’emergenza sanitaria, in tutta la sua tragicità, almeno ha rivitalizzato il traffico da e per l’isola. «In questo periodo di crisi – ha rivelato Mega – in quasi tutti i porti i traffici stanno crollando, noi stessi abbiamo il traffico delle crociere che si è praticamente azzerato, il traffico passeggeri che si è ridotto al lumicino, ma numeri che sono rimasti molto importanti e in qualche caso anche aumentati per il traffico merci, semplicemente perché all’improvviso e per fortuna, forse ci voleva un’emergenza di questo tipo, i mercati italiani hanno ricominciato ad utilizzare i prodotti agricoli della Sicilia, perché è cominciata a scarseggiare l’alimentazione dalle piattaforme francesi e spagnole, quelle che riempivano i mercati della grande distribuzione organizzata».
E’ il classico esempio di scuola di come un problema può diventare un’opportunità: «Da qui dobbiamo ripartire – ha affermato Mega – perché dobbiamo essere tutti consapevoli che abbiamo risorse in Sicilia e Calabria che vanno sfruttate al meglio partendo proprio dalla riorganizzazione e dal miglioramento dei servizi dei porti, perché i nostri camionisti devono trovare sia un maggior numero di transiti, ma soprattutto devono trovare costi minori nel traghettamento, dovremo impegnarci tutti, non sarà facile, dovremo ridiscutere per esempio che cosa vuol dire fare continuità territoriale, dobbiamo rivendicare come autorità di sistema, un ruolo determinante per fissare insieme al ministero e insieme alle regioni una strategia forte perché finalmente l’area dello Stretto sia interessata da una programmazione che non fa solo l’alta strategia ma si interessa della quotidianità, della mobilità dell’area, dei passeggeri, di un sistema logistico moderno».
IL BRAND “PORTI DELLO STRETTO” Il tema della promozione dei nostri porti è fortemente all’attenzione dell’autorità di sistema, tanto che è stato creato un nuovo brand “Porti dello Stretto” «perché da oggi comincia la promozione dei nostri porti, infrastrutture portuali, territori, che devono trovare un modo per diventare ancora più attrattivi. Abbiamo la capacità, ora che le crociere ferme, se sapremo lavorare insieme, di dimostrare che nei nostri territori sarà possibile fare anche turismo e crocierismo di prossimità». Il logo è stato presentato dall’agenzia “Comunicami” di Milazzo, che ha vinto la selezione per la creazione. Un logo che concettualmente ha unito natura, mare e cultura, in quadranti che rappresentano le aree in cui insistono i porti, divisi al centro dalla linea dello Stretto.
«Indipendentemente da dove possa andare la nave all’ormeggio – ha detto Mega rispondendo alle domande dei giornalisti – proporremo destinazioni sia in Calabria che in Sicilia, magari collegate da mezzi veloci e comunque in mobilità. Torneremo a parlare con le camere di commercio nelle prossime settimane, quando comprenderemo esattamente quali sono protocolli e intenzioni delle compagnie da crociera. La domanda è cosa intendono fare le compagnie per la loro offerta di servizi ai passeggeri, le crociere per definizione hanno sempre avuto ambiti molto estesi, gli itinerari che coinvolgevano ad esempio Messina avevano almeno tre paesi diversi di destinazione. In questo momento potrebbe cambiare totalmente, l’intero settore al momento è in crisi però lancia messaggi di grande fiducia, si è convinti tutti che si partirà con una nuova crocieristica a cui sarà collegata una nuova offerta turistica nei territori. Il nostro logo è il primo contributo a questo perché presto dovremo cominciare a comunicare la normalità che sta ritornando nei nostri territori così da convincere tutti che sia possibile utilizzare i nostri porti per fare delle destinazioni sicure».
I RAPPORTI CON LA REGIONE CALABRIA Ancora rispondendo alle domande dei giornalisti Mega ha definito “ottimi” i rapporti con la Regione Calabria: «Con l’assessore Catalfamo fin dal giorno del suo insediamento ci siamo raccordati molto spesso, abbiamo affrontato assieme a lei, ma anche a Battaglia e Porcelli, i problemi dei pendolari, abbiamo avuto incontri per recuperare risorse del piano operativo regionale destinate a porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni che poi per una serie di problemi nei termini, il 31 dicembre dell’anno scorso non è stato possibile finalizzare perché chi doveva presentare i progetti non lo ha fatto».
MEZZI PESANTI AL PORTO DI REGGIO Come già aveva affermato a Reggio Calabria in occasione della prima conferenza stampa di presentazione, Mega rispondendo ai giornalisti ha ribadito il suo pensiero sul progetto dei vettori privati circa l’attraversamento dei mezzi pesanti dal porto di Reggio Calabria: «Il progetto dei vettori privati sarà un tema che affronteremo all’interno del piano regolatore di sistema portuale, sono convinto che gli interventi infrastrutturali nei porti si possano fare solo e se le amministrazioni che governano i territori sono d’accordo con la loro realizzazione, tutti i progetti sono migliorabili, mi sembra che la proposta sia eccessivamente portuale marittima e non tenga conto del fatto che il conseguente aumento dei traffici stravolgerebbe in qualche modo l’attuale destinazione del porto di Reggio Calabria, lo modificherebbe, e quindi creerebbe delle interferenze con il territorio che sono da considerare prioritarie per quanto riguarda le valutazioni di fattibilità di qualsiasi interventi. Quindi ritengo che quell’intervento abbia grosse difficoltà, grosse criticità, e in questo senso sia la Regione Calabria che la Città Metropolitana di Reggio Calabria ma anche la città di Villa che sono assolutamente contrarie e credo che non si possa non tener conto della contrarietà dei territori, quindi penso che il tema del miglioramento dell’interfaccia sul lato calabrese vada affrontato ma non credo che quella sia la soluzione».
L’AEROPORTO DELLO STRETTO L’aeroporto “Tito Minniti” deve tornare a essere l’aeroporto di Messina e di Reggio Calabria, se riusciremo a integrare le mobilità dei due territori, avremo un aeroporto che potrà contare su un bacino di quasi 250 mila persone, quindi potrà consentire non solo il trasporto delle merci ma anche di creare un’integrazione magari tra mezzi non accompagnati e trasporto degli autisti sulle destinazioni più lunghe. Va costruito un sistema. (redazione@corrierecal.it)
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