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Fase 2 dal 18 maggio, Conte in diretta: «Affrontiamo un rischio calcolato»

Il presidente del Consiglio dei ministri annuncia la riapertura nella prima conferenza stampa di nuovo con i giornalisti presenti a palazzo Chigi

Pubblicato il: 16/05/2020 – 21:00
Fase 2 dal 18 maggio, Conte in diretta: «Affrontiamo un rischio calcolato»

ROMA «Affrontiamo questa Fase 2 con voglia di ricominciare ma con prudenza». Così il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha esordito nel corso di una conferenza stampa, la prima di nuovo con i giornalisti presenti a palazzo Chigi, per annunciare l’avvio della Fase 2 dal 18 maggio.
«I dati della curva epidemiologica – ha detto Conte annunciando di avere anche ultimato il Dpcm con le norme attuative del decreto legge – sono incoraggianti, ci confermano che gli sforzi collettivi fin qui fatti hanno prodotto i risultati attesi. E’ sceso il numero dei malati, dei contagiati, dei decessi. E’ aumentato il numero dei guariti, abbiamo inoltre potenziato le nostre strutture ospedaliere, abbiamo nuovi posti in terapia intensiva, subintensiva, abbiamo anche incrementato i controlli con i tamponi, con i test sierologici, stiamo adesso per sperimentare la nuova App Immuni. In definitiva siamo nella condizione di attraversare e affrontare questa Fase 2 con fiducia ma anche senso di responsabilità».
IL RAPPORTO CON LE REGIONI «In questo nuovo percorso – ha aggiunto il presidente Conte – non sarà meno importante che nella Fase 1 il lavoro e il dialogo con le Regioni, l’Anci, tutti gli enti locali dovranno anche loro assumersi le loro responsabilità. Abbiamo predisposto un piano nazionale di monitoraggio, è basato su flussi informativi che ci perverranno dalle regioni quotidianamente, dovranno essere puntuali, specifici, questo ci consentirà di tenere sotto controllo la curva epidemiologica e ci consentirà anche in caso di necessità di potere intervenire con misure restrittive ma ben mirate rispetto a casi, luoghi circoscritti. Le regioni inoltre collaboreranno con noi, lo stanno già facendo, per fare rispettare le regole di distanziamento in tutte le attività economiche, in tutte le attività sociali. E’ per questo che le abbiamo coinvolte ed hanno già elaborato protocolli che insieme alle linee guida nazionali serviranno a garantire a tutti noi condizioni di sicurezza per tutte le attività che svolgeremo in questa Fase 2. Stiamo affrontando un rischio calcolato nella consapevolezza che la curva dei contagi potrà tornare a salire. Dobbiamo accettarlo altrimenti non potremo mai ripartire, dovremmo aspettare la scoperta e la distribuzione del vaccino ma non ce lo possiamo permettere, ci ritroveremmo con un tessuto produttivo, sociale fortemente danneggiato».
DAL 3 GIUGNO SPOSTAMENTI TRA REGIONI E TRA STATI UE Quindi Conte ha illustrato i principali contenuti del nuovo decreto legge e del nuovo Dpcm. Da lunedì ci si sposterà all’interno della Regione senza nessuna limitazione «quindi via alle autocertificazioni – ha detto Conte – questo significa uscire di casa senza più dover giustificare le regioni dello spostamento. Si potrà andare dove si vuole, in un negozio, in montagna, al lago, al mare. Riprende anche la vita sociale, riprendono anche gli incontri con gli amici. Rimane però naturalmente il divieto di uscire di casa per chi è positivo al virus, per chi viene posto in quarantena, rimangono anche limitazioni per chi ha sintomi riconducibili al covid-19 e dovrà rimanere a casa».
«Resta il divieto – ha subito sottolineato – di creare assembramenti di persone in luoghi pubblici. In questa fase bisognerà comunque rispettare la distanza di un metro e anche raccomandiamo di portare sempre con sé la mascherina, che peraltro va indossata obbligatoriamente in alcuni specifici luoghi e in ogni caso raccomandiamo sempre di indossarla al chiuso o anche all’aperto nell’eventualità, immaginate una strada particolarmente affollata, in cui vi sia il rischio o l’impossibilità di rispettare le distanze.
Da una regione a un’altra ci si può spostare per i motivi già noti: esigenze lavorative, assoluta urgenza, motivi di salute».
Dal 3 giugno, invece, l’Italia torna a essere unita: «Questi spostamenti interregionali – ha annunciato Conte – rimarranno limitati fino al 3 giugno, in prossimità di questa scadenza valuteremo insieme, col conforto dei nostri esperti, se i dati continueranno ad essere incoraggianti, potremo quindi anche nella prospettiva positiva tornare a muoverci in tutta Italia da una regione all’altra senza limitazioni. Sempre dal 3 giugno sarà possibile spostarsi anche all’interno degli Stati dell’Unione Europea senza obbligo di quarantena per chi arriva in Italia. Questo creerà le premesse per una ripresa anche del turismo».
RIAPERTURE MA CURVE EPIDEMIOLOGICHE SOTTO CONTROLLO Conte ha ricordato vari esempi delle attività che riapriranno da lunedì: «Per quanto riguarda le attività economiche, le attività sociali, da lunedì 18 maggio riaprono i negozi di vendita al dettaglio, i negozi di abbigliamento e tanto altro, tutti i servizi legate alla cura della persona, parrucchieri, barbieri e centri estetici, riaprono anche i ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, pub, il tutto però – ha avvertito Conte – a condizione che le regioni accertino che la curva epidemiologica sia sotto controllo e adottino protocolli di sicurezza».
LIDI E CHIESE «La stessa cosa – ha annunciato il premier – vale per gli stabilimenti balneari, riprendono anche le celebrazioni liturgiche. Abbiamo fatto un grande lavoro, insieme, con la Cei, con la Chiesa cattolica e con le altre confessioni religiose. Ovviamente bisognerà rispettare le misure anti-contagio stabilite nei vari protocolli. Riprendono anche gli allenamenti degli sport di squadra quindi anche gli allenamenti del calcio, riaprono anche i musei, sempre però con il rispetto delle prescrizioni di sicurezza».
PALESTRE, CINEMA, TEATRI Bisognerà aspettare ancora due step per tornare ad allenarsi o godere di un film o di uno spettacolo teatrale. «Dal 25 maggio – ha annunciato Conte – abbiamo programmato la riapertura di palestre, piscine, centri sportivi, anche questi con protocolli di sicurezza. Dal 15 giugno riaprono teatri, cinema e anche dal 15 giugno sarà a disposizione dei nostri bambini un ventaglio di offerte varie a carattere ludico-ricreativo, e qui devo ringraziare ancora una volta gli enti locali per aver collaborato proficuamente all’elaborazione di questo ventaglio di attività e di offerte. Anche in questo caso – ha sottolineato Conte – le regioni saranno sempre libere, assumendosene la responsabilità, di ampliare queste misure o se del caso di restringerle».
CAUTELA E PROTOCOLLI DI SICUREZZA «Tutte le attività commerciali e di ristorazione – ha rimarcato Conte – dovranno attenersi a linee guida, protocolli di sicurezza, che saranno validi per i titolari, lavoratori, clienti, consumatori. Servirà cautela, attenzione, da parte di tutti e in particolar modo per quelle regioni, penso alla Lombardia, che sta combattendo la battaglia più dura. Si trova nella fascia del rischio moderato, presenta ancora un livello alto di saturazione delle terapie intensive, sebbene in discesa. Particolare attenzione abbiamo dedicato anche alle persone con disabilità, abbiamo previsto per loro qualche specifica misura per il distanziamento sociale favorendo ovviamente l’ausilio di propri accompagnatori».
“UNA MANO A CHI DEVE RIPARTIRE” Dopo avere elencato le novità, Conte ha tirato le somme: «Stiamo procedendo alla riapertura delle attività economiche produttive con gradualità, con prudenza. Sono consapevole che per alcuni settori, riapertura non significherà ripresa economica, rilancio degli affari. Le difficoltà economiche, il disagio sociale, non scompariranno di colpo una volta riaperti negozi, bar, ristoranti, esercizi vari, anche studi professionali. Nei giorni scorsi ho letto anch’io per strada, ho incrociato spesso un cartello sulle saracinesche dei negozi chiusi, “senza aiuti non potremo riaprire”, ho ricevuto tante lettere. Sono consapevole che il Decreto Rilancio, nonostante una cifra considerevole, 55 miliardi, non potrà essere la soluzione di tutti i problemi economici-sociali che stiamo vivendo, però stiamo dando una mano a chi deve ripartire. Pensiamo ad esempio a chi ha un fatturato sino a 5 milioni di euro, attraverso il meccanismo del ristoro, che offre al singolo negoziante, commerciante, una cifra che va da 2mila fino a 40 mila euro con taglio dell’Irap, della Tosap, con questa manovra gettiamo un ponte per affrontare l’urto, contenere l’impatto di questa crisi. Abbiamo introdotto misure anche importanti per costruire il nostro futuro, penso ad esempio alle misure stanziate per scuola, università, ricerca».
SEMPLIFICAZIONI E PIANO EUROPEO Nemmeno il tempo di archiviare la Fase 1 che già Conte pensa al passo successivo: «E’ un’emergenza questa molto pesante, ci sta assorbendo, sta assorbendo a tutti grandi energie economiche, fisiche, anche morali, ma non è questo il momento di riprendere fiato, non ci possiamo permettere di fermarci. Adesso più che mai dobbiamo correre e far correre l’economia del nostro Paese, adesso ci dedicheremo nelle prossime ore, senza tregua, al decreto sulle semplificazioni e contemporaneamente lavorerò al piano europeo dei nuovi strumenti finanziari per questa emergenza. Con il decreto sulle semplificazioni l’obiettivo è molto chiaro, rendere più rapidi, più trasparenti, alcuni passaggi dei vari procedimenti amministrativi, in modo da accelerare a costo pressoché zero la crescita economica sociale. Subito dopo inizieremo a programmare interventi di più ampio respiro, investendo sull’Italia che vogliamo, un’Italia che nel nostro progetto politico è molto chiara, è un’Italia più verde, più digitale, più inclusiva».
https://youtu.be/9JztWZNiUKM

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