di Pablo Petrasso
CATANZARO «Sono pronta a diventare presidente della Regione, con una squadra perfetta che cambierà il pronome “io” in “noi”». Allargare, condividere, governare insieme. Era la “fase 1” della giunta Santelli – quando la giunta ancora non c’era, subito dopo il voto. Sul piano politico, la “fase 2” è iniziata con la gestione dell’emergenza sanitaria: le tante apparizioni televisive nazionali (più o meno fortunate), lo stop ai rapporti dei manager regionali con i giornalisti e quel “noi” diventato progressivamente “io”, almeno secondo molti osservatori.
La “fase 2” amministrativa conferma la metamorfosi del pronome. Iniziata con la riunione di giunta dello scorso 15 maggio, si completerà il 15 giugno con la nomina dei dirigenti chiamati a guidare dipartimenti e unità operative della “nuova” Regione. Il primo documento ufficiale prodotto segna una svolta nel senso dell’accentramento dei poteri in capo al Segretariato generale, cioè alla presidenza della giunta. Per anni, Mario Oliverio è stato accusato (anche dalla propria maggioranza) di essere un uomo solo al comando. Il nuovo regolamento emanato da Jole Santelli amplia addirittura i poteri lasciati in “eredità” dal suo predecessore. Perché, ai settori già inquadrati nell’area del Segretariato generale (già molti), aggiunge una unità operativa, quella legata a “Promozione della Calabria e dei suoi asset strategici – spettacoli e grandi eventi”. Una categoria accompagnata da ingenti risorse economiche e parecchio vicina al turismo (il cui assessore è Fausto Orsomarso) che Santelli ha tenuto per sé nella distribuzione delle deleghe.
Rimangono in capo al centro del potere regionale anche le unità operative della Protezione civile e il Nucleo regionale di valutazione e verifica degli investimenti pubblici. Così come altri ambiti di stretta competenza presidenziale.
I 14 SETTORI DELLA SANITÀ CHE SI ESPANDE Nell’altra, tra le tante, deleghe che Santelli ha tenuto per sé, “Tutela della Salute e servizi sociali e socio-sanitari”, il nuovo regolamento individua 14 settori e allarga lo spettro delle competenze anche ai servizi sociali e all’immigrazione. Con l’emergenza Coronavirus in corso gli equilibri attorno alle future scelte gestionali nel settore sono passate in secondo piano, ma la scelta del prossimo manager sanitario è tra quelle sulle quali si concentrano molte attenzioni della politica. Anche, e soprattutto, in vista del tentativo di superamento dell’esperienza commissariale. Tra qualche mese – è questo il “sentimento” politico – la Regione potrebbe tornare titolare almeno in parte dell’agibilità sul settore della salute, che muove qualche miliardo di euro. Anche in questo caso, per non correre rischi, Santelli ha preferito mantenere la delega. Poi, si vedrà.
TRA I SETTORI SOPPRESSI LA PROMOZIONE AGRICOLA Si vede, invece, da subito quali sono i settori soppressi. A parte quelli riassorbiti dal Segretariato generale, per i quali il cambiamento è soltanto formale, “saltano” due aree del dipartimento Lavoro, Formazione e Politiche sociali (“Pari opportunità, politiche di genere, servizio civile, immigrazione, centro regionale antidiscriminazione” e “Politiche sociali, assistenziali, inclusive e familiari, economia sociale, volontariato”); una del dipartimento Agricoltura e risorse agroalimentari (“Qualità e promozione delle produzioni agricole e delle attività agrituristiche, agricoltura sociale”) e una del dipartimento Turismo (“Valorizzazione del territorio e promozione turistica, organizzazione dell’offerta turistica, spettacolo-funzioni territoriali”). Il giro di funzioni non è a somma zero: la presidenza aumenta i propri spazi, sottraendo funzioni (e risorse) ad altri settori. Non esistono metamorfosi prive di conseguenze. Figuriamoci passare da “noi” a “io”. (p.petrasso@corrierecal.it)
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