COSENZA «Da molti mesi, stiamo chiedendo all’Azienda Sanitaria di Cosenza l’adozione di regole certe e condivise, la cui applicazione renda trasparenti le procedure che si adottano. Da tempo, pero’, si stanno impedendo confronti aperti e lineari, tant’è che la FP Cgil è spesso costretta ad inoltrare diffide, denunce, azioni legali. Come quella che nel 2018 ha visto l’Asp soccombente per comportamento antisindacale. Da allora, non molto è cambiato, visto che le politiche del Personale aziendale continuano a non essere patrimonio condiviso e collegiale. Tre mesi e mezzo di commissario Zuccatelli non sono stati sufficienti a provare a cambiare questo stato di cose, ma lo sono certamente stati per bloccare ogni speranza di cambiamento, che ci anima ad ogni cambio di Commissario». Lo scrivono le segreterie regionale e territoriali della Fp Cgil e del sindacato medici Cgil.
«Ovviamente – continua la nota – non sappiamo perché le dimissioni siano arrivate così repentinamente, e anche per questo non le condividiamo; a maggior ragione perché arrivano quando finalmente ci era stato concesso un incontro che la FP Cgil stava chiedendo da mesi. La FP Cgil ormai è stanca: dalle dimissioni del dottor Raffaele Mauro, avvenute a febbraio del 2019, si sono succeduti una decina di commissari straordinari, ognuno della durata media di due mesi nell’incarico; ogni volta siamo stati attenti e puntuali nel riformulare le necessità dei lavoratori, che sono e rimangono sempre le stesse. Ogni volta, pero’, abbiamo dovuto ricominciare daccapo».
«Non conosciamo ancora quale potrà essere l’evoluzione di questa difficile fase – prosegue il comunicato – temiamo pero’ che i meccanismi che si attiveranno, governati dal farraginoso “decreto Calabria”, apriranno una fastidiosa contrapposizione tra Regione e Ministero competente, per cui saremo costretti ad un lungo periodo di ulteriore turbolenza e di sostanziale ingovernabilità dell’Ente, che ricadrà sulle condizioni di lavoro dei Dipendenti, ma che rischia di compromettere l’efficacia dei servizi e di alimentare la mancanza di risposte alla domanda di salute dei cittadini; ma che manterrà, o peggiorerà, le già critiche condizioni del bilancio dell’Azienda, rischiando di compromettere l’intera tenuta del SSR. Tutto cio’ non fa bene alla salute (è il caso di dirlo!) dell’Asp, né aiuta i processi di stabilizzazione, riqualificazione e quant’altro, da noi ampiamente focalizzati, e per i quali attendiamo risposte definitive. Da ultimo e non certo per importanza, i rilievi mossi dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti relativi al parere negativo del Collegio sindacale sui bilanci consuntivi degli anni 2016 e 2017, la mancata approvazione di quello del 2018 ed il rischio, a questo punto, sempre più concreto di una mancata approvazione anche per il 2019, le perdite di esercizio del quinquennio 2013-17.Insomma uno stillicidio, questo, al quale la FP CGIL non è più disposta a sottostare».
«Se dovessimo verificare ulteriori perdite di tempo – si legge infine – la FP Cgil si farà promotrice di ogni azione di protesta, nulla escludendo, perché i tempi di attesa dei Lavoratori non possono più essere dilatati oltre misura».
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