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Corruzione, l’assessore regionale Catalfamo: «Io estranea ai fatti»
Indagata dalla Procura di Reggio Calabria la responsabile del settore Infrastrutture afferma: «Ho agito esclusivamente nell’interesse della pubblica amministrazione con onestà e trasparenza»
Pubblicato il: 09/06/2020 – 21:29
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«Con riferimento all’avviso di conclusione indagini ricevuto questa mattina, riponendo assoluta fiducia nell’operato della magistratura, ritengo di poter affermare di avere sempre agito esclusivamente nell’interesse della pubblica amministrazione con onestà e trasparenza». Si difende, per il momento a mezzo stampa, l’assessore regionale Domenica Catalfamo indagata per corruzione per l’esercizio della funzione e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio in concorso con l’amministratore delegato di Avr, Claudio Nardecchia, e col responsabile generale dell’area Calabria, Enzo Romeo, nella qualità di dirigente pro tempore del settore viabilità-trasporti-catasto strade-apq della Città metropolitana di Reggio Calabria. Catalfamo inoltre è accusata di associazione per delinquere con altre 3 persone (Veronica Caterina Gatto, Claudio Nardecchia ed Enzo Romeo). La notizia della chiusura indagini che ha investito 13 persone da parte della Procura di Reggio Calabria nell’ambito del procedimento “Helios” ha investito martedì mattina politici quali il consigliere comunale Rocco Albanese, il consigliere comunale Filippo Quartuccio, l’ex sindaco di Taurianova Fabio Scionti, il consigliere della città metropolitana Antonino Castorina, l’assessore comunale Giovanni Muraca, il vicesindaco Armando Neri. Secondo l’accusa Catalfamo avrebbe chiesto e ottenuto per sé o per altri vantaggi di varia natura: il 15 giugno 2015 la disponibilità di due autovetture con autista per il trasporto di persone necessario all’organizzazione della festa per il diciottesimo compleanno di sua figlia, mentre il 6 ottobre 2015 la disponibilità di una sistemazione abitativa a Milano per la figlia della moglie dell’allora presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, e ancora il 26 gennaio 2018 il trasporto di un tapis roulant presso la propria abitazione con un veicolo e personale dell’Avr.
L’assessore alle Infrastrutture afferma che «relativamente alle condotte indicate nell’avviso, che si riferiscono ad ipotesi di reato contro la pubblica amministrazione, in attesa di prendere visione degli atti che ancora non possiedo, evidenzio la mia totale estraneità che certamente avrò modo di dimostrare nelle competenti sedi giudiziarie, spero nel più breve tempo possibile».
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