MANDATORICCIO Nonostante l’arrivo dei primi bagnanti, nessuno ha provveduto a ripulire la spiaggia di Mandatoriccio, centro di 2.772 abitanti situato sulla fascia ionica cosentina. Così i titolari dello stabilimento balneare “Tuareg” hanno provveduto in proprio, impiegando due buoi che hanno trascinato un attrezzo lungo l’arenile. Un gesto di protesta volutamente provocatorio. Tutto è stato filmato e inviato alle redazioni insieme con un comunicato. «In qualità di proprietari di uno stabilimento balneare – si legge – nonché di un’azienda specializzata nella produzione di attrezzature per la pulizia e l’accessibilità delle spiagge, dopo innumerevoli tentativi di colloquiare con le amministrazioni locali e regionali, abbiamo deciso di realizzare una videodenuncia verso le amministrazioni locali e regionali. Ufficialmente per delle motivazioni di carattere ambientale, per quasi tutto il litorale del comune di Mandatoriccio, è vietato pulire e curare la spiaggia in modo adeguato».
«In tutti i modi – fanno rilevare i titolari dello stabilimento – abbiamo cercato di ragionare con gli enti preposti per addivenire ad una possibile legale soluzione del problema, senza ottenere alcun risultato. A dire il vero, ad oggi, nonostante i turisti iniziano ad affollare le spiagge, nessuno ha dato una risposta concreta ai nostri ripetuti appelli». «Eppure – si legge – nel tentativo di risolvere la questione, abbiamo fornito le indicazioni di come si sono mosse alcune amministrazioni del Cilento e del Salento. Non ultimo, abbiamo portato alla loro attenzione l’ordinanza emanata dal vicino comune di Praia a Mare che in qualche modo, nel rispetto delle norme è riuscito a dare risposta alle richieste del territorio. Visto che a Mandatoriccio cio’ non sembra attuabile, facendo un salto indietro di almeno 100 anni, abbiamo provato a pulire la spiaggia con i buoi, ottenendo pessimi risultati». «Ovviamente – si fa rilevare nella nota – il nostro è stato un gesto estremo e provocatorio, fatto nel tentativo di difendere il lavoro, necessario per il sostentamento di alcune famiglie e per non vederci impedita la possibilità di offrire servizi turistici di qualità reali e non solamente annunciati».
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