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Mattarella ricorda Ferlaino: «Un giudice al servizio del paese»
Il 3 luglio del 1975, a Lamezia Terme, sicari della malavita organizzata mai identificati uccidevano l’avvocato generale della Corte d’Appello di Catanzaro e «autorevole studioso sempre impegnato neg…
Pubblicato il: 03/07/2020 – 9:23
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ROMA «Il 3 luglio del 1975, mentre stava rientrando a casa dal lavoro, il giudice Francesco Ferlaino veniva ucciso a colpi di fucile da sicari mai identificati, esponenti della malavita organizzata. Giudice autorevole e apprezzato studioso, Francesco Ferlaino, sempre impegnato negli uffici giudiziari in Calabria, ha interpretato in modo esemplare la funzione giudiziaria, al servizio della giustizia e del Paese. È necessario non disperdere la memoria di quanto accaduto e l’insegnamento professionale e umano legato a questo magistrato». Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione.
«Rievocare il suo assassinio – afferma il Capo dello Stato – richiama il senso etico di quanti hanno saputo opporsi ai nemici della convivenza civile nel Paese, per costruire il futuro della nostra comunità secondo principi di legalità e solidarietà umana. A distanza di quarantacinque anni, desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza del Paese ai suoi familiari e a quanti lo hanno stimato e che in questi lunghi anni ne hanno ricordato la passione e l’encomiabile impegno nello svolgimento dell’attività professionale».
«DOLORE AMPLIFICATO DAL NON AVER INDIVIDUATI I COLPEVOLI» «Quarantacinque anni fa il giudice Francesco Ferlaino – ha dichiarato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati – veniva assassinato in Calabria dalla criminalità organizzata. Tra i primi magistrati a venire uccisi dalla mafia, ci lascia il ricordo di un uomo impegnato, con sacrificio e dedizione, a difendere la legalità in una terra difficile. Il dolore per la sua scomparsa è amplificato da un’inchiesta che non ha mai individuato i colpevoli del suo assassinio».
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