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Bevacqua sul “Piano scuola”: «Il silenzio dalla Regione e l’assenza della Savaglio»

Il capogruppo del Pd in consiglio regionale critica il lavoro dell’astrofisica in Giunta: «Serve un programma regionale che l’assessorato competente dovrebbe redigere»

Pubblicato il: 05/07/2020 – 20:38
Bevacqua sul “Piano scuola”: «Il silenzio dalla Regione e l’assenza della Savaglio»

«Quali linee intende seguire l’assessore Sandra Savaglio nell’ambito del quadro tracciato dal “Piano scuola” 2020-2021? Sulle competenze dell’astrofisica di fama internazionale non si possono certo nutrire dubbi ma, per quanto concerne la specifica funzione politica attualmente rivestita, non si hanno notizie di rilievo da maggio: dalla non meglio chiarita questione dei tablet destinati dalla Regione agli istituti scolastici. Forse sarebbe il caso di assicurare una presenza istituzionale diversa». È quanto dichiara il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, il quale aggiunge: «Non sarà semplice gestire il riavvio delle attività scolastiche in presenza, ma il piano ministeriale, frutto di una proficua discussione in sede di conferenza Stato-Regioni, è stato emanato: si riaprirà a settembre e bisogna attivarsi a tutti i livelli per far sì che la garanzia di effettività del diritto allo studio sia priorità assoluta. In questo contesto, le Regioni hanno competenze costituzionalmente fissate in ordine a indirizzo, programmazione generale e controllo. Come intende muoversi la Regione Calabria, resta un mistero». «Ci sarebbero – prosegue Bevacqua – conferenze dei servizi da attivare, con la partecipazione degli enti locali, delle istituzioni scolastiche, di enti pubblici e privati, unitamente al monitoraggio spettante ai Tavoli regionali istituiti presso gli Uffici scolastici regionali. Ci sarebbe, soprattutto, un Piano regionale organico e complessivo che l’assessorato competente dovrebbe redigere e, magari, se non è troppo disturbo, l’assessore dovrebbe illustrare in consiglio regionale: anche per rendere partecipi i rappresentanti democraticamente eletti dai calabresi e non costringerli a rincorrere anticipazioni monche e non verificabili riportate dagli organi di stampa». «Infondo – conclude Bevacqua – la prima condizione di una sana politica è un dialogo serrato e franco fra maggioranza e minoranza, fra istituzioni e territori, fra politica e comunità. A maggior ragione se si tratta dei nostri ragazzi e del loro tornare alla loro normalità e socialità tra i banchi di scuola, nella massima sicurezza ed in modo equo».

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