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Un commissario per risolvere i problemi tra Ato Cosenza e i privati
La persona che sarà individuata dagli uffici regionali dovrà regolare i rappoerti tra la società che gestisce il servizio nel cosentino e l’ente che riunisce i sindaci. Lo snodo della vicenda riguard…
Pubblicato il: 20/07/2020 – 20:34
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di Michele Presta
COSENZA Toccherà ad un commissario. In Calabria è la strada più battuta in caso di emergenza. E così, con ogni probabilità, sarà un terzo a risolvere definitivamente il braccio di ferro tra i due duellanti: Ato Cosenza e Calabria Maceri, soggetto privato che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti nell’area urbana di Cosenza. L’indiscrezione filtrata dopo la riunione di stamani alla Cittadella è che per risolvere definitivamente il conflitto si nominerà un terzo. Alla persona che sarà individuata dagli uffici regionali sarà affidato il compito di gestire uno dei momenti più delicati per superare l’emergenza rifiuti che sta investendo il cosentino così come tutta la Calabria. Non sarà commissariata Ato, la cui guida è ancora nelle mani di Marcello Manna seppur abbia rassegnato le dimissioni (se ne discuterà in una riunione di giovedì), il commissario si occuperà della parte relativa al contratto con Calabria Maceri. Il contendere tra Ato Cosenza 1 (che racchiude tutti i sindaci della provincia di Cosenza) e il soggetto privato dedito alla nettezza urbana, riguarda il costo per l’espletamento del servizio nel secondo semestre del 2020. Come sempre il problema è di ordine pecuniario, da una parte l’impresa che vanta i sacrosanti crediti per il lavoro svolto, dall’altro i comuni che nei pagamenti arrancano. Il 7 febbraio, l’assemblea dei sindaci, aveva deliberato per una proroga per il primo semestre del 2020. Stesso lavoro allo stesso prezzo. Ma nel secondo semestre scaduto il regime di proroga il 30 giugno, forte dello stato di empasse che sta vivendo Ato Cosenza, Calabria Maceri ha fatto pervenire ai sindaci della provincia di Cosenza la propria proposta per poter continuare nel servizio di raccolta (qui il nostro articolo che spiega il contrasto). Il costo proposto dalla ditta che si occupa del servizio è maggiorato, ma soprattutto Ato è stata scavalcata, cosa che l’ufficio di presidenza non ha particolarmente gradito e di fatto ha rispedito l’offerta al mittente e intimato i sindaci a non accettare nulla. Il commissario dunque avrà il compito di contrattare e a questo punto diventerà interessante capire in che modo si risolverà lo stallo: si accetteranno le condizioni imposte dal privato, oppure si preserverà il costo unitario del servizio già in vigore nei mesi scorsi? (m.presta@corrierecal.it)
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