REGGIO CALABRIA «Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria, all’udienza del 21 Luglio 2020, in accoglimento dell’istanza avanzata dall’avvocato Lucio Canzoniere, difensore dell’amministratore e dei soci della Terina Costruzioni srl, Samanta Martello e Armando Mazzei, ha annullato il provvedimento di sequestro preventivo eseguito il 28 maggio 2020 dal gip distrettuale di Reggio Calabria e disposto la restituzione di tutti i beni della società, delle quote societarie e dei conti correnti bancari e postali alla Martello ed al Mazzei». È quanto specificato in una nota del difensore degli indagati.
«I due ricorrenti – prosegue la nota –, hanno evidenziato tramite il loro difensore di fiducia la loro totale estraneità all’indagine in corso e l’insussistenza delle condizioni per addivenire al sequestro, attesa la legittimità dell’intera compagine sociale e dell’attività della Terina Costruzioni srl. Alla stessa udienza sempre il Tribunale della Libertà ha annullato il decreto di sequestro preventivo di tutti i beni della Ditta Individuale di Pileggi Francesco, difesa dall’avvocato Tiziana D’Agosto con conseguente restituzione di tutto quanto oggetto di sequestro. Qualche giorno fa il Riesame aveva anche revocato la misura cautelare applicata al signor Pietro Pileggi annullando anche il sequestro preventivo con restituzione al medesimo di tutti i beni».
L’INCHIESTA Lo scorso 28 maggio i finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, unitamente al Servizio centrale investigazione criminalità organizzata e ai colleghi dei rispettivi Comandi provinciali, hanno eseguito numerosi provvedimenti cautelari personali e patrimoniali nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia, Messina, Palermo, Trapani, Agrigento, Benevento, Avellino, Milano, Alessandria, Brescia, Gorizia, Pisa, Bologna e Roma. Sequestrati beni e imprese per oltre 103 milioni di euro. L’operazione “Waterfront”, coordinata dalla procura – Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri, ha portato alla luce l’esistenza di un cartello criminale, legato ai Piromalli, composto da imprenditori e pubblici ufficiali ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta aggravata dall’agevolazione mafiosa, frode nelle pubbliche forniture, corruzione ed altri gravi reati.
Tra queste viene annoverata la “Terina Costruzioni srl”, il cui legale rappresentante era all’epoca Domenico Furgiuele (indagato nell’inchiesta), che nel 2018 diventerà parlamentare della Lega (e il 2 maggio di quell’anno lascerà il ruolo a suo cognato Armando Mazzei).
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