REGGIO CALABRIA Le attività di ricerca e distruzione delle piantagioni messe in atto, come ogni anno, dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, inducono i coltivatori ad escogitare strategie e luoghi sempre più complessi per far crescere le piante di marijuana, che alimentano un ancora troppo fiorente mercato illegale, anche in favore della criminalità organizzata, tristemente spinto dall’aumento dei consumi del periodo estivo e turistico.
Da ultimo, l’ennesimo intervento di individuazione e distruzione di una piantagione svolto ieri dai Carabinieri della Compagnia di Taurianova, grazie alla consueta collaborazione dei Cacciatori dello Squadrone Eliportato e del Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, dimostra però che altrettanto efficaci sono le strategie e i controlli svolti dai Carabinieri nel territorio reggino per il contrasto al grave fenomeno.
In particolare, i Carabinieri della dipendente Stazione di Cinquefrondi insieme ai colleghi dei “Cacciatori”, dopo una attenta analisi e perlustrazione del territorio boschivo, hanno individuato una complessa piantagione suddivisa in cinque vicine piazzole e sviluppata “a serpentina” in una impervia area del passo della Limina, ad oltre 700 metri di altitudine. Un luogo di difficile perlustrazione, e lontano da strade o abitati e scelto proprio per evitare l’individuazione da parte delle forze dell’ordine, anche con le perlustrazioni aree.
Ben 950 piante di marijuana di altezza variabile da 0,50 a 1 metro, fatte crescere in modo disomogeneo e suddivise in vari impervi costoni della montagna, in parte annaffiate con dei tubi in plastica con il cosiddetto sistema “a goccia”, prendendo l’acqua da una vicina fiumara, e in parte annaffiate a mano. Le piante una volta cresciute, estirpate, essiccate, triturate e vendute al dettaglio “al grammo” avrebbero potuto fruttare migliaia di euro. Un guadagno illegale infranto dalla loro distruzione sul posto mediante fuoco, previa campionatura, per le successive analisi tossicologiche.
I Carabinieri del comando Provinciale di Reggio Calabria svolgeranno tutte gli accertamenti necessari ad identificare i realizzatori della piantagione e continueranno le serrate attività di ricerca di piantagioni in tutto il territorio.
L’intervento rientra nella più ampia e diffusa azione dei carabinieri della Piana di Gioia Tauro nel contrasto alla coltivazione di cannabis, che ha consentito nel solo ultimo periodo estivo di sequestrare e distruggere oltre 12 mila piante in tutta la provincia, a conferma di una sempre incisiva e pervasiva azione di contrasto al fenomeno disposta e coordinata dal Comando Provinciale.
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