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Aveva lavorato in Sila il giovane ucciso a Colleferro per aver difeso un amico

Un post del Biafora resort di San Giovanni in Fiore ricorda la vittima dell’aggressione. «Avremmo voluto vedere ancora il tuo sorriso»

Pubblicato il: 08/09/2020 – 9:33
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Aveva lavorato in Sila il giovane ucciso a  Colleferro per aver difeso un amico
SAN GIOVANNI IN FIORE «Mai e poi mai avremmo pensato di dover scrivere un post del genere. Willy ha trascorso una stagione qui da noi non molto tempo fa. Avremmo voluto veder realizzati i tuoi sogni, avremmo voluto vedere ancora il tuo sorriso. È difficile scrivere altro dopo una immane tragedia come questa. Vogliamo esprimere profondo cordoglio e vicinanza a tutte le persone vicine e care a Willy». Il messaggio è apparso martedì mattina sulla pagina Facebook del “Biafora resort & Spa” di San Giovanni in Fiore, struttura ricettiva nella quale ha lavorato Willy Monteiro Duarte, il 21enne di origini capoverdiane ucciso a Colleferro da Gabriele e Marco Bianchi, 26 e 24 anni, Francesco Belleggia, 23, e Mario Pincarelli, 22. Willy, appassionato di calcio (era tifosissimo della Roma), sognava un futuro da chef e una delle tappe del suo sogno si era consumata proprio in Calabria, tra i monti della Sila. I quattro accusati di omicidio preterintenzionale saranno sentiti oggi negli interrogatori di garanzia a Rebibbia e sembrano pronti a scaricare gli uni sugli altri la responsabilità del calcio che ha colpito al volto l’aspirante cuoco intervenuto in difesa di un amico. Ma a chiarire la dinamica di quanto accaduto all’esterno del pub La Movida c’è anche un video ora all’esame dei carabinieri e della Procura di Velletri, che ha conferito al policlinico di Tor Vergata l’incarico dell’autopsia.
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