CROTONE «Abbiamo entusiasmo e voglia di confrontarci al meglio e siamo pronti in questo. Siamo in ritardo ma daremo tutto quello che abbiamo per portare a casa dei punti». Lo ha detto l’allenatore dl Crotone, Giovanni Stroppa, incontrando i giornalisti alla vigilia della trasferta di domenica contro il Genoa che aprirà il terzo campionato di Serie A del Crotone.
Stroppa sottolinea che la squadra non è ancora al top. «È stato penalizzante – dice il tecnico – non aver potuto giocare amichevoli, mentre per l’allestimento della squadra siamo in ritardo come tutte le altre. È la prima gara di campionato e ci teniamo tutti a fare al meglio e dare tutto quello che abbiamo perché mi piacerebbe iniziare con il in piede giusto. Ho la fortuna di avere calciatori che hanno avuto esperienza con me per amalgamare al meglio i nuovi. Ho l’incognita della condizione fisica. Fortunatamente ci sono 5 cambi. In serie A sicuramente dovremmo rincorrere o correre di più in fase difensiva perché la qualità degli avversari è più elevata. La mentalità, però, non cambia, non sarà diverso da quello che è stato fino ad ora. Ci saranno squadre più forti, ma non significa che dovremmo rincorrere sempre».
Stroppa sa che il Crotone ha sempre perso alla prima giornata di campionato e che non ha mai vinto contro il Genoa e vorrebbe provare a rompere questo doppio tabù: «Anche il Genoa – dice il mister – è un’incognita. Sono in fase di costruzione, hanno uno zoccolo duro dell’anno scorso, non so se i nuovi saranno della gara. Maran era collaboratore di Sonetti quando vincemmo il campionato nel 2000 a Brescia. È un amico speciale, un allenatore importante».
Come si affronta il Genoa? «Noi dobbiamo dare il massimo – risponde Stroppa – per fare una gara di grande attenzione sotto tutti gli aspetti. Nelle prime partite gli episodi sono determinanti».
Sul mercato Stroppa non si sbilancia. “Serve tanto – dice – e la società lo sa. C’è unità di intenti per allestire una rosa competitiva e completa».
Il tecnico del Crotone, inoltre, auspica un ritorno del pubblico negli stadi. «Abbiamo voglia – dice – di stare con il pubblico. Questo sport deve essere con il pubblico. Ed è anche bello in trasferta trovare stadi caldi».
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