AMANTEA Latte, riso, olio, formaggi e biscotti. Sono solo alcuni degli alimenti che il Banco Alimentare della Calabria ha distribuito ai migranti risultati positivi al coronavirus e a quelli ancora in quarantena del Cas (Centro di accoglienza straordinaria) di Amantea. La distribuzione è avvenuta grazie alla disponibilità della Caritas parrocchiale San Pietro Apostolo di Campora, in collaborazione con il commissario prefettizio del Comune di Amantea, Vito Turco e col supporto della responsabile del settore politiche sociali e personale, Maria Concetta Zagordo. Ai migranti sono stati anche consegnati confetture, biscotti, tonno, bevande e farina. «È un gesto di attenzione e di condivisione verso questi nostri fratelli che si trovano nell’occhio del ciclone e che rischiano di essere additati quasi fossero loro i responsabili della pandemia che, purtroppo, ha acuito le distanze e le discriminazioni verso i più poveri» – ha dichiarato il presidente regionale del Banco Alimentare, Franco Falcone.
Continua, dunque, l’impegno del Banco a favore delle persone più fragili. L’associazione, che non si è mai fermata durante la pandemia, ha registrato, in Calabria, un aumento delle richieste di aiuto del 40%. «Stiamo cercando di dare risposte a questa crescita esponenziale di bisogni, ma nello stesso tempo ci teniamo a sensibilizzare le persone e le imprese alla donazione di cibo e all’abbattimento dello spreco», continua Falcone.
Il 29 settembre è stata la Giornata internazionale contro lo spreco alimentare. Secondo un rapporto pubblicato da FEBA (Federazione Europea dei Banchi Alimentari), i banchi alimentari europei stanno registrando un aumento del 30% della domanda di cibo e il cibo è il bisogno più urgente. L’azione dei banchi alimentari è cruciale: a causa della chiusura delle attività commerciali o della riorganizzazione della produzione, negli ultimi mesi, molte aziende della filiera agroalimentare hanno deciso di donare il cibo in eccedenza ai Food Banks. Il cibo di nessun valore per il mercato ha acquisito un nuovo valore, aiutando tutte le associazioni di beneficenza che hanno lavorato duramente di fronte alla crescente emergenza sociale. Senza i banchi alimentari questo cibo sarebbe diventato uno spreco.
«Per tutti i banchi alimentari il 29 settembre è un giorno di festa – conclude Falcone – come afferma Jacques Vandenschrik, presidente della FEBA, la donazione di cibo è un’alternativa economica, sensibile all’ambiente e socialmente responsabile».
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