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Lega al completo per la nuova scuola a Gizzeria. «Metodo autocratico e repressivo»

La dura replica della minoranza in Consiglio comunale: «Vergognoso il tentativo di issare bandierine politiche su un avamposto culturale di un intero territorio»

Pubblicato il: 10/10/2020 – 17:58
Lega al completo per la nuova scuola a Gizzeria. «Metodo autocratico e repressivo»

GIZZERIA «Abbiamo saputo, solo a mezzo stampa, della prossima inaugurazione di “una parte” della nuova scuola in località Mortilla. Siamo basiti e fortemente preoccupati riguardo la metodica poco democratica e costantemente finalizzata al consenso che l’amministrazione comunale di Gizzeria continua ad usare in ogni possibile aspetto e situazione». Questo il commento dei consiglieri di minoranza del Comune di Gizzeria, Egidio Primavera, Gennaro Trapuzzano, G.Battista Paola e Antonio Saporito, in merito all’inaugurazione (parziale) del nuovo istituto scolastico nella frazione di Mortilla, a Gizzeria, e che vedrà – come avevamo riportato oggi sul Corriere della Calabria (qui la notizia) – la presenza di tutto l’apparato della Lega calabrese.
«L’inaugurazione di un presidio culturale – scrivono – non può e non deve avere colori politici di comodo. L’evento avrebbe dovuto rappresentare una crescita come collettività con la presenza autorevole di rappresentanti istituzionali, e non la dimostrazione plastica di una arretratezza politica e culturale intrinseca che ha fatto scalpore anche al di fuori del nostro comune. È infatti inaccettabile la parata in pompa magna organizzata minuziosamente, in salsa leghista. L’amministrazione, infatti, non si è fatta scrupoli nell’invitare solo ed esclusivamente tutto l’apparato leghista calabrese, a partire dall’attuale, imbarazzante, vice presidente della Regione Calabria Spirlì, che solo pochi giorni fa, da un pulpito leghista catanese, si autoattestava, tristemente, la libertà di utilizzare i termini “negro” e “frocio”, parlando di “lobby frocia” e definendosi anche un “omosessuale a tempo perso”».
«Tra tarantelle intime che dovrebbero essere vietate – scrivono i consiglieri di minoranza – soggetti politici con molti coni d’ombra e vicepresidenti regionali che rivendicano l’utilizzo di termini omofobi, ci rendiamo conto di come sia stata ridotta la nostra regione. In tutto ciò, l’aspetto più grave è la dimenticanza, maliziosa, dell’invito all’evento ai consiglieri comunali di minoranza, che per una questione etica e politica avrebbero dovuto prendere parte, ufficialmente, all’inaugurazione dell’istituto».
«Ciò che è avvenuto fa intendere palesemente – concludono – il metodo autocratico e repressivo che l’attuale amministrazione vuole, ancora, portare avanti, dimenticando l’esistenza di uno stato democratico dove le minoranze esistono e hanno una loro rappresentanza e tutela. Riteniamo, pertanto, vergognoso il tentativo di issare bandierine politiche su un avamposto culturale di un intero territorio. Una caduta di stile, gravissima, saltata inevitabilmente agli occhi di tutti i cittadini».

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