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Il dolore per Jole Santelli, le code per l’ultima visita e la politica che si unisce
L’abitazione di Cosenza dove la presidente della regione è spirata la scorsa notte è stata punto di snodo di un via vai di familiari, politici e amici. Spirlì: «Perdo una sorella». Boccia: «La Calabr…
Pubblicato il: 15/10/2020 – 21:51
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di Michele Presta
COSENZA «Adesso è il momento della preghiera e del silenzio» con le parole del ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, cala il sipario su una delle pagine più buie della storia della Calabria. La morte di Jole Santelli, non ancora 52enne e primo presidente donna della regione, rappresenta per l’intera comunità calabrese un momento solenne e di cordoglio che unisce tutti indistintamente. Prova ne sono state le lunghe code che le forze dell’ordine sono state in grado di organizzare e garantire per permettere a familiari, amici, semplici conoscenti di omaggiare per l’ultima volta la familiare, la politica, l’amica. Un arresto cardiocircolatorio provocato da un’emorragia interna poco dopo la mezzanotte di mercoledì 15 ottobre ha strappato Jole Santelli alla vita, ma non all’affetto di chi le voleva bene. «E’ morta una sorella». Una frase stringata tra le lacrime scippata dalle parole di bocca a Nino Spirlì suo vice alla regione e che ora le subentrerà in attesa che vengano indette le nuove elezioni. È stato tutto il giorno nella città dei Bruzi, insieme agli altri gerarchi locali del partito. Jole Santelli ha avuto una sola bandiera quella di Forza Italia. Ha sposato l’idea di Berlusconi nel 1994 e l’ha fatta sua fino all’ultimo dei suoi giorni. Una vera donna di partito, fedele alle idee così come al leader. Talmente impostata da accettare la difficile sfida di affrontare una campagna elettorale e poi governare in uno dei momenti più difficili della storia del regionalismo nonostante la malattia. Jole Santelli è morta nella sua abitazione cosentina di Via Piave. Quella traversa che dista un centinaio dimetri da Corso Mazzini si è trasformata repentinamente in baricentro politico regionale e non solo. A quell’indirizzo idealmente sono arrivati i messaggi di cordoglio del presidente Sergio Mattarella e dei tanti parlamentari che in oltre venti anni di carriera politica hanno incrociato la strada di Jole Santelli. Pensieri e presenze come quelle dei consiglieri regionali che ne hanno sostenuto la candidatura. Una scelta di passione quella di governare come rimarcato dal presidente del consiglio regionale Mimmo Tallini: «Se non avesse fatto il governatore probabilmente avrebbe vissuto una vita più tranquilla. Sappiamo tutti che non è stata questa la scelta e adesso non possiamo che raccogliere il patrimonio che ci lascia in eredità dopo questi mesi di governo». Le elezioni vinte nell’ultimo fine settimana di gennaio sembrano un ricordo lontano. Con gli ultimi scampoli d’inverno i ritmi dettati dalla pandemia hanno alterato la percezione di giorni scanditi da ticchettii delle lancette cadenzate sempre allo stesso modo. «Ha affrontato il problema della pandemia con dignità dimostrando che non siamo da meno rispetto alle altre regioni- aggiunge Tallini -. Adesso il centrodestra deve valorizzare quest’esperienza e farne un punto di riferimento per le giovani generazioni». Una donna coraggiosa, per tutti così come evidenziato anche dal consigliere Baldo Esposito: «Ha avuto un coraggio da leone». Cosenza e la vicina Rende hanno proclamato il lutto cittadino ed esposto le bandiere all’esterno del municipio a mezz’asta. Lo stesso provvedimento è stato adottato anche nel capoluogo di regione. È tutto pronto per l’ultimo saluto. Nella giornata di venerdì sarà allestita la camera ardente nella Chiesa di San Nicola, alle spalle del comune di Cosenza dove negli ultimi anni prima dell’investitura come candidato del centrodestra era stata al fianco di Mario Occhiuto come vice-sindaco. Poi la messa solenne celebrata dal vescovo Francesco Nolè prima del congedo. Sabato mattina l’ultimo saluto con la camera ardente allestita alla Cittadella regionale. Le esequie, in base a quanto è stato possibile apprendere, saranno cremate e poi custodite nel cimitero di Malito dove riposano il sonno eterno i due genitori dell’ormai ex presidente. L’ultimo saluto terreno sarà accompagnato dalla presenza delle persone che più di tutti ha voluto al suo fianco nell’esperienza della guida regionale. Come l’assessore Sandra Savaglio che spiega come «La Calabria abbia perso una persona fantastica. Io non avevo avuto il piacere di conoscerla prima d’ora – aggiunge l’assessore con delega all’istruzione e alla ricerca -. Anche quando veniva presa in giro lei rideva. Aveva il grande merito di far conoscere la Calabria che funzione e adesso è nostro grande dovere di dimostrare che ci sono persone che possono portare avanti questa missione». Parole che vengono condivise anche dall’assessore Gianluca Gallo, coordinatore provinciale di Forza Italia: «Una perdita per tutti noi così come per l’intero paese come dimostrato dai messaggi di cordoglio. Il presidente aveva per la nostra regione dei progetti importantissimi». (m.presta@corrierecal.it)
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