CATANZARO Il Comitato ristoratori del capoluogo si scaglia contro il governo definendo «ennesima farsa» il Dpcm firmato questo 25 ottobre che di fatto impone la chiusura a bar e ristoranti entro le ore 18. «Il lockdown della scorsa primavera – si legge in una nota – ha lasciato strascichi importanti nelle nostre attività e la nuova stretta rischia di far collassare un settore fiore all’occhiello della nostra nazione e della Nostra città. Le misure e gli interventi promessi nei mesi scorsi oltre ad essere insufficienti sotto il profilo prettamente economico si sono rivelati nei tempi decisamente tardivi, ad esempio i ritardi nell’ erogazione delle cassa integrazione».
«La nuova stretta, decisa da un confuso Giuseppe Conte – sottolinea il comitato – rischia di creare tensioni sociali dalle conseguenze inaspettate soprattutto quando la delusione e l’ impotenza sì trasformano in rabbia. Noi non siamo negozionisti oppure complottisti, ne di destra, ne di sinistra, né virologi e tantomeno premi nobel in medicina, ma, numeri alla mano il Covid-19 non è la peste e le misure di prevenzione messe in atto contro la diffusione del virus all’ interno dei nostri locali ha permesso e continua a garantire standard elevati di sicurezza. La Calabria e la città di Catanzaro in particolare non hanno mai avuto criticità importanti sulla diffusione dell’ epidemia e riteniamo, che, il nuovo Dpcm doveva per lo meno tener conto delle difficoltà territoriali e dare margine decisionale a Sindaci e Presidente di Regione. Evidentemente questo governo non ha interesse a salvaguardare l’ economia del paese ma al contrario decide col solo fine di impoverire gli italiani e far fallire milioni di imprese e partite Iva. Mai ci aspettavamo una misura del genere, drastica e a tappeto su tutto il territorio nazionale quando proprio il premier Conte in tempi non sospetti aveva ipotizzato e quantomeno garantito solo chiusure selettive».
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