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«Il Covid non sia un alibi per disperdere i fondi Por»

di Santo Biondo*

Pubblicato il: 27/10/2020 – 9:49
«Il Covid non sia un alibi per disperdere i fondi Por»

Non si utilizzi l’alibi della pandemia per disperdere le risorse del Por 2014/2020 in mille rivoli. L’amministrazione regionale non può continuare a spacchettare, senza perseguire una visione complessiva di rilancio della Calabria, le uniche risorse immediatamente disponibili per la ripartenza economica e sociale del nostro territorio.
La riprogrammazione del Por è una cosa seria, non può essere gestita come dilettanti allo sbaraglio. La giunta regionale deve dare conto di come si stanno riprogrammando queste risorse, perché non è accettabile che queste risorse possano essere ridestante solto attraverso un ragionamento fra pochi intimi.
La finalizzazione di queste risorse, ribadiamo le uniche prontamente esigibili, deve passare attraverso l’obbligatorio dialogo sociale con il partenariato.
Lo impone la Commissione europea, così come deve essere anche per il Recovery fund, e la politica deve rispettare quello che le norme prescrivono. Il rischio di un disimpegno, o ancora peggio di un errato investimento, è sempre presente.
Noi, poi, non siamo per nulla convinti che la direzione intrapresa di questo governo regionale provvisorio sia quella giusta, al contrario sosteniamo la necessità di avviare un ampio e rapido ragionamento finalizzato a indirizzare questi fondi su interventi di sistema che diano risposte al mondo del lavoro, del precariato, degli autonomi e di tutte quelle fasce deboli della società calabrese che rischiano di rimanere schiacciate da una crisi economica senza fine e dalle conseguenze negative provocate dall’emergenza Coronavirus.
Siamo convinti anche che, in questo delicato momento storico, sia necessario investire massicciamente su mondo istruzione e che per fare questo i 42 milioni di euro messi in programmazione siano poca cosa se, realmente, si vuole contrastare l’emergenze e preoccupante diseguaglianza minorile: un fenomeno che sta creando sacche di insostenibile disagio e rischia di segnare il passaggio generazionale all’interno della nostra regione.
La classe politica e dirigente regionale non si nasconda dietro l’emergenza, non faccia orecchie da mercante rispetto alle richieste allarmate di aiuto che provengono dal territorio e si apra al confronto.
Per questo, chiediamo al Consiglio regionale, convocato per il 10 novembre, di intervenire per quanto di sua competenza per stimolare il governo regionale ad un confronto aperto, rapido e costruttivo su questa delicata tematica e sul futuro della Calabria.
*Segretario generale Uil Calabria

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