CATANZARO «La petizione “Garantire in Calabria il Diritto Costituzionale all’Istruzione per Tutti gli Allievi”, volta a garantire il diritto costituzionale all’istruzione per tutti gli allievi calabresi è da sostenere». L’affermazione è di Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria. «La scuola – aggiunge – lo sosteniamo dall’inizio della pandemia attraverso le nostre categorie di settore, non può essere sacrificata sull’altare di una disorganizzazione che non permette il corretto svolgimento della didattica a distanza su tutto il territorio regionale e non riesce a garantire la massima sicurezza di quella in presenza. In Calabria – aggiunge – vanno messe in campo misure tali da poter garantire la corretta didattica agli studenti. In questa regione – dice Biondo – vanno investite ingenti risorse economiche per garantire la didattica in presenza, quanto essa è possibile, e garantito il diritto allo studio. Nella nostra terra è a rischio il passaggio generazionale in quanto il disagio sociale delle famiglie calabresi mette a rischio il diritto allo studio di molti ragazzi e, quindi, si creano situazioni di profonda diseguaglianza di istruzione che è conseguenza della disuguaglianza economica e sociale, che nella nostra regione continua a crescere enormemente».
Per il segretario della Uil calabrese «i giovani, a parità di merito e di doti naturali, hanno diritto ad avere le stesse opportunità di istruzione a prescindere dalla condizione economica della propria famiglia. L’emergenza Covid, che ha appesantito la crisi economica, ha allargato la forbice già esistente fra famiglie che ce la fanno ad attrezzarsi per garantire ai propri figli tutto quello che serve ad affrontare il percorso scolastico, e famiglie che devono fare i conti con la crisi e le ristrettezze del Covid. Queste diseguaglianze, purtroppo, non possono che essere ampliate dalle ricadute nefaste del Coronavirus. Per questo, in una regione che vanta il record negativo nella copertura dei servizi digitali, è necessario – scrive Biondo – fare uno sforzo poderoso di investimento sul diritto allo studio, l’unico strumento in grado di ridurre la diseguaglianza di conoscenza ed istruzione che si sta affiancando, ampliandone le ricadute negative, a quella economica e sociale».
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