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Caos tamponi, il sindaco di Aprigliano: «L’Asp certifichi i test rapidi»

Ufficialmente nessun contagio, ma di fatto, nel comune del Cosentino ci sarebbero due casi attivi. Il sindaco Alessandro Porco ha deciso di agire preventivamente imponendo la quarantena e chiudendo…

Pubblicato il: 02/11/2020 – 12:00
Caos tamponi, il sindaco di Aprigliano: «L’Asp certifichi i test rapidi»

APRIGLIANO L’ultima ordinanza, il sindaco Alessandro Porco, l’ha firmata lo scorso 27 ottobre ed è quella che dispone la chiusura temporanea delle scuole per la sanificazione dei locali. In una provincia di Cosenza dove l’allerta è massima per via dei contagi e dei numeri, nel Comune di Aprigliano, stando alle comunicazioni dell’Asp, ad oggi non ci sarebbero casi. Un dato indotto dalle misure restrittive-preventive imposte dal Comune fin dallo scorso marzo, ma, quanto pare, anche dalla non certificata ufficialità di alcuni casi attivi.
È questo, ad esempio, il caso di un cittadino di Aprigliano risultato positivo dopo aver fatto un tampone rapido, ma che da circa dieci giorni aspetta l’esito del tampone, quindi la certificazione dall’Asp: «Al Comune – dice Porco – ad oggi non è arrivato il provvedimento di quarantena e di positività del cittadino. Paradossalmente sono arrivati i provvedimenti di quarantena per contatto diretto, ma non quelli che certificano che il mio concittadino è positivo».
Per far fronte a questo stallo, Il sindaco ha «forzato la mano» emettendo di suo pugno l’ordinanza di quarantena obbligatoria in assenza della comunicazione ufficiale dell’Asp. «Nell mia stessa situazione si stanno trovando molti amministratori. – aggiunge – Siamo consapevoli del lavoro enorme che stanno facendo le Asp e per questo abbiamo avanzato la proposta di certificare test e tamponi rapidi. Alle amministrazioni serve uno strumento per non essere costretti ad agire “abusivamente”». L’idea avanzata da Porco e da molti altri è appunto quella di vedere certificati dall’Asp i tamponi rapidi fatti sul territorio per potersi muovere attraverso provvedimenti preventivi e restrittivi già prima dell’eventuale esito e certificazione ufficiale operato dall’Asp, stanti le difficoltà che scontano gli uffici e gli operatori dell’azienda in questo momento.
UFFICIALMENTE NESSUN CASO Non sempre è facile risalire ai casi positivi quindi ricostruire le linee dei contatti. Non lo è in un paese ci poco meno di 3mila abitanti come Aprigliano, a maggior ragione non può esserlo nei grandi centri. Proprio questo, secondo Porco, starebbe ulteriormente contribuendo a rendere difficile tenere sotto controllo la pandemia. «Fin da marzo – dice il sindaco di Aprigliano – abbiamo organizzato una task-force locale. Proprio attraverso il lavoro enorme di questa unità siamo riusciti a tracciare con il diretto interessato tutti i suoi spostamenti e possibili contagi. Questo è accaduto ad Aprigliano, ma in altri contesti più ampi è impossibile. Io ho chiuso la scuola per sanificarla ed abbiamo preso tutte le contromisure necessarie».
«Ad Aprigliano – aggiunge – abbiamo ufficialmente zero casi, ma di fatto, dai risultati emersi dal tampone rapido, abbiamo due casi ai quali auguriamo pronta guarigione». La necessità di fornire strumenti ai sindaci si lega alla necessità di agire in chiave preventiva: «Noi siamo diventati “zona rossa” in maniera autonoma senza avere contagi perché ritengo che i provvedimenti vadano presi prima di avere i contagi».

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