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Dpcm, lockdown "soft" per la Calabria: chiusi tutti gli esercizi commerciali fino al 4 dicembre

Prime indiscrezioni sul nuovo decreto che sarà firmato questa sera dal premier Conte. L’obiettivo è contenere la seconda ondata di contagi da coronavirus. Calabria inserita nella “zona rossa”

Pubblicato il: 03/11/2020 – 13:54
Dpcm, lockdown "soft" per la Calabria: chiusi tutti gli esercizi commerciali fino al 4 dicembre

LAMEZIA TERME La firma ufficiale è attesa per stasera ma la bozza – quasi definitiva – del nuovo Dpcm è in corso di definizione. E per la Calabria sono previste misure molto rigide per cercare di contenere l’aumento dei contagi da Covid-19 e una seconda preoccupante ondata.  Al momento sembrano confermate le indiscrezioni delle ultime ore. Il Governo, infatti, pare sia pronto a “dividere” il Paese in tre zone diverse – verde, arancione e rossa – seguendo uno schema basato sull’indice Rt e l’andamento del contagio da coronavirus, con restrizioni che saranno valide almeno fino al prossimo 4 dicembre. Per l’ufficialità bisogna attendere il termine dell’incontro tra il ministro Boccia e gli enti locali. Incontro che, inizialmente programmato alle 15,30, è stato rinviato alle 17. Un rinvio richiesto proprio da Boccia e motivato dalla necessità di avere il testo definitivo del Dpcm, al quale si sta ancora lavorando.

CALABRIA “ZONA ROSSA” Zona rossa in cui, oltre a Lombardia e Piemonte e forse anche Alto Adige e Valle d’Aosta, sarà inserita anche la Calabria. In queste regioni verrà applicato un lockdown “soft” che prevede la chiusura di tutti gli esercizi commerciali, compresi parrucchieri ed estetisti, esclusi farmacie e supermercati che resteranno comunque aperti al pubblico. Così come resteranno aperte le industrie e le scuole fino almeno alla prima media.  «L’obiettivo – ha spiegato la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa – è quello di non bloccare interamente il Paese, applicando il modello utilizzato in Germania».
IL RESTO DEL PAESE La seconda area, invece, è quella arancione di cui potrebbero far parte Puglia, Liguria e Campania e forse anche il Veneto mentre nella zona verde saranno inserite le altre regioni che dovranno seguire restrizioni meno rigide ma più severe rispetto al Dpcm del 24 ottobre scorso: didattica a distanza al 100 per cento alle scuole superiori, limiti alla mobilità fra Regioni a rischio, centri commerciali chiusi nel weekend e nei giorni festivi. Non apriranno i musei, le sale bingo e quelle scommesse, i mezzi pubblici potranno essere pieni al 50 per cento e ci saranno limiti alla circolazione delle persone di sera con un coprifuoco che scatterà, molto probabilmente, alle 21.
COSA SUCCEDE NELLE ZONE A RISCHIO La bozza del Dpcm all’articolo 1 ter prevede lo stop anche alle attività dei negozi e mercati nelle regioni, province e comuni a massimo rischio: «Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari». Il provvedimento ferma anche i mercati, tutte le attività di bar e ristorazione (salvo la consegna a domicilio e l’asporto consentito fino alle 22) e le attività sportive. Resta invece consentita l’attività motoria «in prossimità della propria abitazione» e con obbligo della mascherina e l’attività sportiva «esclusivamente all’aperto e in forma individuale».
Per le aree ad alto rischio, dunque nelle zone arancioni, restano invece aperti i negozi ma chiudono bar e ristoranti. Limitato in queste zone anche «ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza» salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità.
Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Iss – quelle caratterizzate da uno scenario di “elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di “massima gravità” – «è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori».
LA SCUOLA Nelle zone rosse anche per i ragazzi della seconda e terza media sarà in vigore la didattica a distanza. Lo prevede la bozza del Dpcm che il premier firmerà nelle prossime ore. «Ferma la possibilità di svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia… e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza».
In tutte le altre zone il Dpcm conferma invece quanto annunciato dal premier alla Camera: scuola in presenza per infanzia, elementari e medie e Dad per le superiori: «Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica…in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata».
I TRASPORTI La bozza del nuovo Dpcm prevede che a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale sia consentito «un coefficiente di riempimento non superiore al 50 percento». È escluso, però, il «trasporto scolastico dedicato». Le ordinanze che riguardano le Regioni «sono efficaci per un periodo minimo di 15 giorni e comunque non oltre la data di efficacia del presente decreto», si legge ancora nella bozza, cioè tra il 5 novembre e il 3 dicembre.
SMART WORKING La bozza del nuovo Dpcm conferma la chiusura dei centri commerciali nel weekend e prevede anche l’utilizzo dello smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione che nel settore privato, e ingressi differenziati del personale sui luoghi di lavoro. Un particolare, le pubbliche amministrazioni (salvo il personale sanitario e chi è impegnato nell’emergenza) dovranno assicurare «le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato». La bozza di Dpcm contiene anche la «forte raccomandazione» dell’utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati.
I CONCORSI Si fermano anche i concorsi. Il nuovo Dpcm prevede nella bozza la «sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni». Fanno eccezione le selezioni effettuate esclusivamente su basi curriculari o in modalità telematica. Fanno eccezione, e quindi possono tenersi, anche i concorsi per il personale sanitario. Con il nuovo Dpcm vengono sospese le mostre, chiudono i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura.
ALTRE MISURE La bozza del nuovo Dpcm prevede poi la sospensione delle attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente. Previsto anche lo stop alle crociere da parte delle navi di bandiera italiana. Il provvedimento, in vigore dalla data di adozione del decreto, fa salve le crociere in atto entro l’8 novembre. È inoltre consentito alle navi di bandiera estera impiegate in servizi di crociera l’ingresso nei porti italiani esclusivamente ai fini della sosta «inoperosa».
I CIRCOLI SPORTIVI La bozza del nuovo Dpcm non chiude i circoli sportivi nei territori nazionali non soggetti a ulteriori restrizioni (come nelle zone rosse) ma vieta l’uso degli spogliatoi.
L’articolo 1, comma f, ricorda che «sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi». «Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli».
MASCHERINA OBBLIGATORIA A ELEMENTARI E MEDIE La mascherina sarà obbligatoria a scuola per i bambini delle elementari e delle medie, anche quando sono seduti al banco. Lo prevede la bozza del Dpcm nelle misure che riguardano l’intero territorio nazionale. «L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza -si legge nel testo – con uso obbligatorio di dispostivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina».

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