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Covid, a Lamezia un positivo nella Polizia Locale. Occhi aperti su Scordovillo

Nuovo caso accertato in città mentre si attende l’esito degli altri tamponi. Chiudono intanto altre due scuole, la “Manzoni-Augruso” e la scuola dell’infanzia Adamello. Fa discutere l’interrogazion…

Pubblicato il: 06/11/2020 – 21:30
Covid, a Lamezia un positivo nella Polizia Locale. Occhi aperti su Scordovillo

di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME Rispetto alla prima ondata della scorsa primavera, i casi Covid a Lamezia Terme sono nettamente maggiori. E, sebbene ci sia ancora incertezza sui numeri reali dei positivi in città per via delle ormai note discrasie tra i dati dell’Asp di Catanzaro e quelli comunicati in via ufficiale dal sindaco, Paolo Mascaro, il dato che preoccupa maggiormente è che i contagi, finora, hanno interessato diverse realtà cittadine.
POLIZIA LOCALE Tra gli ultimi casi accertati a Lamezia c’è anche quello di un agente della Polizia Locale, asintomatico, ma positivo al tampone. Nei giorni scorsi è già stata disposta la chiusura del comando per effettuare le operazioni di sanificazione mentre si attende ancora l’esito di 26 tamponi effettuati a una parte degli operatori del comando lametino.  Nei giorni scorsi, invece, ha destato più di qualche preoccupazione il caso positivo di un’addetta (esterna) delle pulizie al Comune. E, dopo i casi che invece hanno interessato alcuni reparti dell’ospedale cittadino, oggi sono stati accertati 10 nuovi positivi tra i dipendenti dell’Asp di Catanzaro, dato emerso dai tamponi processati proprio a Lamezia.
CAOS SCUOLE È invece alta l’apprensione fra gli istituti scolastici. Oggi, infatti, il primo cittadino lametino ha disposto la sospensione temporanea delle attività didattiche in presenza nell’Istituto Comprensivo “Manzoni-Augruso”, fino a nuova e diversa determinazione per evitare l’ulteriore diffusione del contagio e in accordo con l’Autorità sanitaria, così come era già accaduto in settimana per la “Saverio Gatti” e nell’Istituto Comprensivo “Perri Pitagora” (QUI LA NOTIZIA). Ma non è tutto. Oggi, infatti, il dirigente scolastico Maria Angela Bilotti, ha disposto la sospensione delle attività didattiche in presenza per l’unica sezione del plesso di scuola dell’infanzia Adamello dell’istituto comprensivo “Nicotera-Costabile”. L’Asp di Catanzaro, infatti, ha predisposto l’isolamento fiduciario degli alunni e degli operatori scolastici della sezione di scuola dell’Infanzia Adamello per l’accertata positività di un congiunto di una operatrice scolastica.
EMERGENZA SCORDOVILLO Scuole nel caos, dunque, ma gli sforzi ora sono concentrati sul “focolaio” nel campo rom di Scordovillo. Dopo i casi accertati di positività, infatti, in queste ore sono state intraprese alcune iniziative di concerto con la Prefettura di Catanzaro, l’Asp e le forze dell’ordine. Secondo quanto riferisce l’amministrazione comunale, infatti, dopo l’incontro del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, è stata disposta «la tracciatura di tutti i soggetti coinvolti con relative ordinanze di isolamento domiciliare e quarantena nonché continui controlli ed ancora l’assistenza tramite fornitura di generi alimentari e prodotti di prima necessità alle famiglie ove si sono verificati i pochi casi al momento riscontrati».
L’INTERROGAZIONE INASCOLTATA L’attenzione sul vasto e popoloso campo rom, dunque, è alta. Il consigliere di minoranza, Mimmo Gianturco, ha protocollato una mozione ed una interrogazione a risposta orale per sollecitare «interventi rapidi all’amministrazione comunale al fine di prevenire possibili ulteriori criticità in città» ma a far discutere è la tempestività dell’amministrazione. Già perché poco più di un mese fa, il 16 ottobre 2020, era stato il consigliere Rosario Piccioni ad “interrogare” il sindaco e la giunta. «E’ evidente – scriveva Piccioni – che nel territorio del nostro Comune vi sono particolari realtà, come alcuni quartieri periferici o il campo Rom di Scordovillo, in cui, per ragioni strutturali, i nuclei abitativi tendono ad essere collocati gli uni accanto agli altri e le stesse unità abitative spesso sono fornite di un unico ambiente determinando quei fenomeni di assembramento tra nuclei familiari diversi che potrebbero essere causa di potenziale contagio e di esposizione degli stessi residenti a rischi per la propria salute e quella dei loro familiari (…) si chiede di sapere quali misure intenda porre in essere o quali si stiano già mettendo in atto per informare e coinvolgere quelle fasce di cittadini che, per ragioni diverse, non sono informati sulle nuove misure anti-Covid e, laddove necessario, cosa si intenda fare per sensibilizzare e garantire il rispetto delle norme di prevenzione e contrastare ogni possibile situazione di contagio».
Interrogazione inascoltata e caduta nel vuoto. (redazione@corrierecal.it)

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