di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Se queste sono le regole per contenere il virus Sars-Cov-2 all’ospedale di Rossano, allora c’è da preoccuparsi.
Questa mattina il personale di un’ambulanza ha atteso davanti all’ingresso del reparto Covid circa venti minuti, con un paziente sulla barella. Il tutto all’aria aperta, fra le auto parcheggiate. Perché la lettiga abbia atteso tutto quel tempo, in un’area che dista solo qualche metro dall’ingresso principale dell’ospedale, appena dietro l’angolo, non è dato sapere. Peraltro la vigilanza ha dovuto più e più volte interpellare qualcuno del polo Covid affinché aprisse. E come se non bastasse, una volta usciti, quello stesso personale ha pensato bene di “sanificarsi” – come testimoniano le immagini – fra le auto in sosta.
A proposito di auto, in quel parcheggio c’era anche l’auto aziendale del commissario dell’Asp di Cosenza, Cinzia Bettelini che pare abbia fatto un giro e interloquito con qualche primario. Non è da escludere che sia venuta per capire a che punto è il laboratorio tamponi, ma anche per verificare come poter dar seguito alla determina firmata dal suo predecessore, Giuseppe Zucccatelli, per l’attivazione di altri dieci posti letto nel reparto covid, fra i 35 previsti sui documenti e mai messi in funzione.
Dopo la visita, la Bettelini non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione al Corriere della Calabria, sostenendo di aver fretta. Intanto, si è intrattenuta col sindaco Flavio Stasi che ha raggiunto, anche lui molto di fretta, la commissaria nel bar dell’ospedale dopo l’ispezione interna. Cosa si siano detti, anche in questo caso non è dato sapere. Presumibilmente si tratta di qualcosa di “grosso” di sicuro, perché Stasi ha convocato «con urgenza» una conferenza dei capigruppo per le 15. Che voglia ottenere l’appoggio anche delle minoranze, così da spalmare le responsabilità per altri dieci posti nel reparto Covid? Da più parti, infatti, si mormora che la commissaria sia venuta a Rossano per annunciare – e magari capire come fare – l’allargamento del Reparto Covid dagli undici attuali a venti. Ma con quale personale?
È recentissima la denuncia della Cgil e della Aaroi-Emac (l’Associazione Anestesisti rianimatori ospedalieri italiani-Emergenza area medica) secondo cui dal primo dicembre il servizio di anestesia per l’ordinario sarà sospeso a causa della esiguità della pianta organica. Potranno, dunque, bastare cinque pneumologi per venti posti letto? Quesiti che si stanno ponendo un po’ tutti in ospedale, mentre la politica gioca a nascondino. (l.latella@corrierecal.it)
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