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La figlia di Tallini risponde ad Abramo: «Dica quali "comportamenti" lo hanno messo in difficoltà»
Rita Tallini, anche a nome della famiglia si dice ferita dalle parole del sindaco catanzarese. «Il confronto tra lui e mio padre è stato quotidiano fino al giorno prima dell’arresto. Oggi si riscopre…
Pubblicato il: 20/11/2020 – 16:04
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CATANZARO Dopo le affermazioni di ieri di Sergio Abramo, che si è detto «vicino alla persona ma distante dai comportamenti» di Domenico Tallini, rimasto coinvolto nell’inchiesta “Farmabusiness” che vede insieme a lui altre 24 persone indagate, Rita Tallini, figlia del presidente del consiglio regionale, risponde al sindaco di Catanzaro e compagno di partito del padre Domenico.
«In questo momento di estrema sofferenza, – si legge nella nota diffusa dalla stessa – in cui mio padre è accusato di reati infamanti, non siamo animati da sentimenti di rancore, ma confidiamo nella Giustizia e nella Fede, sicuri che uscirà a testa alta da questa vicenda, non appena potrà difendersi».
Tra le accuse rivolte a Domenico Tallini, la più grave è quella per concorso esterno in associazione mafiosa. La figlia però, anche nome della famiglia, si dice ferita da quanto è seguito rispetto al disvelarsi dell’inchiesta della Dda di Catanzaro. «A farci molto male sono però le dichiarazioni del sindaco Abramo – scrive – in merito ai rapporti politici con mio padre. Le dichiarazioni di Abramo sembrano mirare a dimostrare un difficile rapporto o, peggio, una presa di distanza dai cosiddetti “comportamenti” di mio padre. Come può affermare una cosa del genere quando tutti sanno che il confronto tra lui e mio padre è stato, sempre su sua iniziativa, praticamente quotidiano fino al giorno prima dell’arresto? Come può affermare una cosa del genere quando è stato lui a dolersi con mio padre di non essere stato inserito in un comunicato stampa quale potenziale candidato alla Presidenza della Regione in quota Forza Italia? Oggi – scrive ancora Rita Tallini – si riscopre “leghista” e “giustizialista”, dimenticando che per 20 anni ha gestito tutto quello che c’era da gestire al Comune in maniera diretta e solitaria (appalti, nomine, assunzioni). Se ha coraggio, dica quali sono stati i “comportamenti” di mio padre che lo hanno messo in difficoltà. Troppo facile prendere le distanze da una persona che non è nelle condizioni di difendersi. Prende le distanze da chi, politicamente, lo ha sostenuto in modo determinante per tutte le sue elezioni. Ci risparmi il sindaco Abramo le sue solidarietà di facciata. Noi, come famiglia, non le vogliamo. Affrontiamo questa bufera con dolore indicibile, sicurissimi però che alla fine ne usciremo con onore e a testa alta».
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