ROMA Il Movimento 5 Stelle inciampa e rischia letteralmente di implodere sul Mes, il fondo salva-Stati che da mesi tiene banco nel dibattito politico nazionale ed europeo.
L’ultima mossa è una lettera firmata da 52 deputati e 16 senatori del M5S e inviata al capo politico Vito Crimi, al capo delegazione Alfonso Bonafede, ai capigruppo di Camera e Senato, così come riportato dall’Ansa.
«Consci delle diverse posizioni nella maggioranza, che non vogliamo in nessun modo mettere a rischio, chiediamo che nella prossima risoluzione parlamentare venga richiesto che la riforma sia subordinata alla chiusura di tutti gli altri elementi (EDIS e NGEU) delle riforme economico-finanziarie europee in ossequio alla logica di pacchetto, o in subordine, a rinviare quantomeno gli aspetti più critici della riforma del Mes».
Tra i firmatari della lettera anche alcuni parlamentari calabresi ovvero Forciniti, Sapia, Abate, Corrado, Granato e Morra.
«Il nuovo contesto dovrebbe portarci a riaffermare, con maggiore forza e maggiori argomenti, quanto già ottenuto negli ultimi mesi: NO alla riforma del MES» scrivono i parlamentari M5S nella lettera inviata ai vertici, nella quale pur sottolineando di «non voler mettere a rischio la maggioranza» chiedono che nella risoluzione che sarò votata in Parlamento la riforma sia «subordinata alla logica del pacchetto».
«In difetto – si legge ancora – l’unico ulteriore passaggio che i parlamentari del MoVimento 5 Stelle avrebbero per bloccare la riforma del MES sarebbe durante il voto di ratifica nelle due Camere».
Secondo le ultime indiscrezioni, infine, il gruppo parlamentare “dissidente” del Movimento 5 Stelle sarebbe pronto anche ad opporsi al nuovo “Decreto Sicurezza” che verrà sottoposto alla Camera il prossimo 9 dicembre.
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