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Covid in Calabria e il ruolo di Emergency. Strada: «Un piccolo aiuto chiesto dal governo»

Il fondatore della Ong è intervenuto a Sky Tg24 e ha parlato del nuovo reparto a Crotone, di sanità privata, del Mes e anche del nuovo vaccino: «Non capisco le ragioni dei cosiddetti no-vax, mi sem…

Pubblicato il: 08/12/2020 – 20:25
Covid in Calabria e il ruolo di Emergency. Strada: «Un piccolo aiuto chiesto dal governo»

ROMA «A Crotone abbiamo cercato di rinforzare la situazione allestendo un secondo reparto Covid di 31 letti, oltre a quello che è stato in funzione in questi mesi».
Il fondatore di Emergency, Gino Strada, torna a parlare dell’attività che da pochi giorni sta svolgendo in Calabria per sostenere il sistema sanitario contro l’emergenza Covid. «Ci stiamo poi occupando – ha raccontato a Sky Tg24 – di rafforzare il sistema di sorveglianza sul territorio, di tracciare i contagi, di fare i tamponi ai positivi e ai contatti stretti. Non è un intervento enorme ma un piccolo aiuto che abbiamo deciso di dare rispondendo a una sollecitazione che ci è venuta dal governo».
SANITA’ PRIVATA Gli aiuti di Emergency da un lato, dall’altro il sistema sanitario italiano che lo stesso Gino Strada critica apertamente in alcuni punti, specie quando si parla di privato: «È evidente – ha detto – che se si chiudono gli ospedali, tutto il personale dove va a finire? Forzatamente nel privato e il pubblico si ritrova in difficoltà con strutture obsolete. Ma quella di favorire il privato è una strategia precisa, ci sono Paesi dove questo processo è stato compiuto concretamente già da parecchi anni, pensiamo agli Stati Uniti dove al malato la prima cosa che si chiede è la carta assicurativa non come sta. Un’offesa alla professione del medico, un mestiere che dà una mano a chi sta soffrendo, senza discriminazioni».
MES Nel corso del suo intervento Gino Strada ha parlato anche del Mes e sui risvolti eventuali legati proprio alla sanità: «Il budget della sanità in Italia si aggira ogni anno intorno ai 105, 110 miliardi ogni anno: di questi quanti spariscono come soldi pubblici e finiscono ai privati? Si parla di una cifra che ogni anno varia dai 25 e i 30 miliardi di euro. Togliendo il profitto, questa quota, noi avremmo un Mes ogni anno disponibile, 30 miliardi in più ogni anno per aumentare gli stipendi degli infermieri, per ristrutturare, per la ricerca, l’innovazione, il personale: questa è l’operazione che va fatta. Non ha senso avere un budget di cui una quota consistente va via nel privato». «I medici e gli infermieri – ha detto ancora il fondatore di Emergency – non sono eroi ma persone che hanno fatto con coscienza il proprio lavoro e continuano a farlo, pur in mezzo a difficoltà create anche da questa progressione invasione del privato nella sanità».
VACCINI Infine anche una considerazione sui nuovi vaccini. Dal «certamente mi vaccinerò» all’invito del direttore de Il Foglio, Claudio Cerasa, che ha chiesto di combattere le “scemenze no-vax” facendo vaccinare in diretta tv tutti i vip della politica: «Potrebbe anche essere utile una simile azione dimostrativa, non capisco le ragioni dei cosiddetti no-vax, mi sembrano posizioni molto preoccupanti dal punto di vista sanitario. Non ci trovo nulla di scientifico dentro, quindi qualsiasi azione possa limitare questa tendenza ben venga».

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