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Crotone, i dubbi (e le strategie) dietro l'assunzione "comando" in Provincia

Un dipendente del Comune di Roccarbernarda per un anno lavorerà alle dipendenze dell’ente intermedio e il suo rapporto con la Provincia potrà essere prorogato. Perplessi i sindacati: «A che serve p…

Pubblicato il: 23/12/2020 – 18:57
Crotone, i dubbi (e le strategie) dietro l'assunzione "comando" in Provincia

di Gaetano Megna
CROTONE
Il regalo di Natale. I sindacati pensano possa trattarsi di un’operazione in vista delle prossime elezioni regionali. Il presidente facente funzioni della Provincia di Crotone, Simone Saporito, lo scorso 14 dicembre ha approvato il nuovo Piano triennale del fabbisogno del personale. Secondo il racconto dei sindacati, siamo difronte ad un’operazione di ruotine che, negli altri anni, si sarebbe conclusa senza grossi cambiamenti per gli organici dell’ente. Quest’anno le cose sono cambiate, perché Saporito ha proceduto alla trasformazione di cinque part-time in full-time. Cinque lavoratori, con incarico a tempo indeterminato che avevano un contratto di 26 ore, sono stati stabilizzati con un nuovo contratto a 36 ore settimanali. Sin qui il sindacato ha condiviso l’operazione perché l’avevano più volte sollecitata.
Ciò che, invece, non è stato condiviso è stato un comando. Un dipendente del Comune di Roccarbernarda per un anno lavorerà alle dipendenze dell’ente intermedio e il suo rapporto con la Provincia potrà essere prorogato. Nel passato queste operazioni si sono concluse sempre con il passaggio definitivo nel nuovo ente del dipendente comandato. I sindacati non hanno condiviso il modo di procedere per una serie di questioni: prima di tutto non sarebbero stati informati preventivamente, come prevede la normativa; l’operazione sarebbe stata fatta senza evidenza pubblica (a livello amicale); il costo che apparentemente sosterrà il Comune di Roccabernarda peserà sulle casse della Provincia. Non c’è stato, quindi, nessun bando per il Comando e il Comune di Roccabernarda continuerà a pagare il dipendente, ma si tratta solo di anticipazioni in quanto le somme impegnate saranno recuperate a carico dell’ente intermedio. Si tratterebbe di circa 40.000 euro in un anno. Una somma consistente per un ente che spesso ha avuto difficoltà a pagare lo stipendio dei propri dipendenti. L’eco della protesta dei dipendenti pagati in ritardo, alcune volte per diverse mensilità, non si è ancora spento.
«A che serve poi un comando di un amministrativo, se alla Provincia c’è soprattutto carenza di tecnici?», si chiedono i sindacati. Ecco perché pensano che l’operazione messa in campo possa avere una logica se inquadrata nell’attuale contesto politico. Sono iniziate le grandi manovre per la campagna elettorale per le prossime elezioni regionali. I sindacati pensano che possa essere stata questa la ragione dell’operazione “comando”. D’altra parte il mandato di Saporito è in scadenza. Si trova alla guida della Provincia per una serie di circostanze: non è stato eletto e né poteva essere eletto non essendo sindaco di un Comune. Quando tra qualche mese si voterà, Saporito non potrà nemmeno essere ricandidato non essendo sindaco. Il nuovo presidente, quello che verrà eletto, avrà in eredità un comando e non potrà procedere al bando per assumere una nuova unità lavorativa, perché la casella è occupata da un comandato. Anche questo dicono i sindacati con grande perplessità.

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