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Consiglio, la maggioranza "si incarta" sulla vertenza dei precari ex legge 12

Sulla stabilizzazione il centrodestra si presenta in aula con proposte diverse. Il Pd: «Siete dilettanti». Alla fine la soluzione illustrata da Orsomarso: la Giunta troverà le risorse per una varia…

Pubblicato il: 29/12/2020 – 20:11
Consiglio, la maggioranza "si incarta" sulla vertenza dei precari ex legge 12

REGGIO CALABRIA Il Consiglio regionale si “incarta” sulla questione dei precari ex legge 12, da tempo in cerca di stabilizzazione, una vertenza che riguarda oltre 200 lavoratori già in servizio negli enti sub regionali Field, Calabria Etica e Fondazione Calabresi nel Mondo. Soprattutto, si “incarta” la maggioranza di centrodestra, che, “cassata” la strada di un emendamento al Bilancio per problemi di copertura finanziaria ma anche per il rischio di non entrare tra gli atti indifferibili e urgenti, prima propone una mozione che dà indirizzo alla Giunta di individuare un percorso per la stabilizzazione di questi precari, poi, “pressata” dalla minoranza di centrosinistra, ipotizza una proposta di legge ad hoc ma poi la ritira. Alla presentazione della mozione da parte del centrodestra risponde il Pd, con il capogruppo Domenico Bevacqua che invece contrappone un emendamento annunciando che: «lo voteremo».
Gli fa spalla Carlo Guccione, che invita il centrodestra a non «fare a rimpiattino, con una mozione farlocca che non serve a nulla, potevate venire con una proposta di legge». Vito Pitaro, del gruppo “Jole Santelli Presidente”, lancia quindi l’idea di un gruppo di lavoro, composto da un esponente della maggioranza e da uno dell’opposizione, che «elabori una proposta di legge per questi precari».
Di diverso avviso nella maggioranza è Filippo Mancuso della Lega, per il quale «il primo passaggio tecnico obbligato è quello di approvare la mozione, che poi può diventare la proposta di legge della Giunta, la minoranza la approvi». A sostenere la posizione di Mancuso anche Baldo Esposito della Cdl. Ma nella maggioranza risaltano le diverse vedute, Giuseppe Aieta dei Democratici Progressisti va all’attacco e Guccione affonda: «Siete dilettanti, si conferma che la mozione era farlocca, che non produrrà nulla, ci proponente una legge e ora dite che la ritirate perché non è fattibile. Siete dilettanti allo sbaraglio».
Seduta sospesa per una ventina di minuti e al rientro la proposta del presidente del Consiglio regionale Giovanni Arruzzolo di votare «un ordine del giorno che dà indirizzo alla Giunta di trovare i fondi per la stabilizzazione e preparare una proposta di legge che poi approveremo». Bevacqua e Aieta: «Nessuna mozione, nessun ordine del giorno, siamo disponibili ad approvare una proposta di legge della Giunta».
Quindi, chiude l’assessore regionale al Lavoro Fausto Orsomarso: «Approveremo una delibera di Giunta che verificherà le risorse e possiamo proporre una variazione al bilancio da presentare al prossimo Consiglio. Ringrazio anche l’opposizione. Mi sembra che così chiudiamo bene quest’anno». In generale, comunque, un po’ di confusione in aula, del resto evidente già subito dopo il ritorno in aula di Mimmo Tallini, con la capogruppo della Lega Tilde Minasi che ha chiesto l’inserimento di una mozione sul riconoscimento della Repubblica del Nagorno Karabach. «È uno scherzo?», commenta Graziano di Natale di Iric, per il quale «i problemi sono ben altri e ben altri sono gli impegni che avevamo preso su vertenze importanti come sanità e tirocinanti». Alla fine la Minasi la ritira, quindi niente mozione sul Nagorno Karabach. (a. cant.)

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