REGGIO CALABRIA «Non è facile per me prendere la parola in quest’aula, anche se superiamo la commozione e l’emozione e tutto quello di sentimentale può sopraggiungere dopo le tristi vicende che mi hanno riguardato, e che mi hanno lasciato un profondo con effetti devastanti nel fisico e nella psiche, avendo toccato la mia persona e la mia dignità, ma anche gli affetti più cari». Domenico Tallini torna in consiglio regionale: la sospensione disposta dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta “Farmabusiness” è stata revocata, l’esponente di Forza Italia prende brevemente la parola per definire la storia «una vicenda surreale, un brutto incubo, un film dell’orrore che non auguro a nessuno di vivere. Ma nemmeno la drammaticità e l’assurdità di questi eventi hanno annullato la mia ferma volontà di difendermi da accuse infamanti e e al contempo senza fondamento».
«La difesa della mia onorabilità – continua Tallini – è oggi la mia principale ragione di vita, a cui dedicherò ogni energia; lo devo alle migliaia di persone che mi hanno onorato del loro voto e anche a voi colleghi che mi avete dato fiducia chiamandomi a presiedute questa assemblea».
Le parole dell’ex presidente del consiglio regionale sono accorate: «Posso gridarlo forte: non ho tradito mai la vostra fiducia, sono lontano anni luce dagli ambenti criminali, disprezzo la ‘ndrangheta che considero, e l’ho detto in tutte le occasioni, la principale causa di arretratezza della nostra terra. Non sono animato da alcuno spirito di rivalsa, non serbo rancore nei confronti di chi ha chiesto ed emesso nei miei confronti la misura restrittiva dei domiciliari sulla base di accuse inconsistenti, discutibili, superficiali e campate sul nulla». Però, argomenta Tallini, «guai a delegittimare l’operato della magistratura, nemmeno quando si resta vittime come nel mio caso. La magistratura rimane una baluardo nella lotta alle mafie e all’illegalità. Non è certo questo il mio intento, proprio per questo parlo di abbagli, errori, errate interpretazioni, facendo salva la buona fede della Procura ed escludendo ogni ipotesi di inchiesta a orologeria o con lo scopo di eliminare un punto di forza di una coalizione o di una parte politica».
«Ho avuto così tanta fiducia nella magistratura – continua il consigliere regionale – da mettermi subito a disposizione, con i miei difensori dei giudici e rispondere a tutte le loro domande, mi sono messo a disposizione al Tribunale della libertà che ha annullato la misura cautelare. Tutto ciò non mi basta, non avrà un attimo di pace fino a quando non mi sarà restituita totalmente la mia onorabilità. Ho dimostrato la mia correttezza, non c’è un solo elemento o una sola prova di un mio contatto con la criminalità organizzata, che ho sempre tenuto a debita distanza, e che mi ha sempre tenuto a debita distanza».
Tallini chiude con un ringraziamento ai «colleghi della maggioranza per la loro sincera solidarietà ma anche ai colleghi dell’opposizione che hanno mantenuto un atteggiamento equilibrato e garantista. Purtroppo resta forte l’amarezza per i tanti ingiusti giudizi sommari che si registrano oggi o le perplessità di amici o alleati, ma questa è la vita, sono le miserie umane a cui nessuno si potrà mai sottrarre. Tengo a ribadire che questo consiglio regionale è stato presieduto con onesta e correttezza da uno che non si è mai macchiato di alcun reato». L’applauso dei consiglieri regionali ha infine salutato, in conclusione di intervento, il ritorno in aula dell’esponente politico.
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