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Tendopoli di San Ferdinando, bracciante travolto in strada
A segnalare l’ennesimo incidente stradale tra gli extracomunitari presenti nel ghetti l’Usb: «Non è possibile lavorare per 35 euro a giornata per morire come un cane»
Pubblicato il: 05/01/2021 – 0:00
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SAN FERDINANDO «Mentre i lavoratori della tendopoli di San Ferdinando piangono ancora per la morte di Gora Gasama, un altro bracciante maliano è stato coinvolto nell’ennesimo incidente stradale». È quanto denuncia l’Usb Braccianti su quanto accaduto nella tendopoli di San Ferdinando. «Dalle prime notizie pare abbia riportato diverse fratture – segnala – tra cui quella del bacino, e speriamo di non dover piangere un altro morto. Ma è la riprova che per il Governo e per le varie istituzioni la vita di chi vive in quel territorio, bianco o nero che sia, conta ben poco. E se il ripristino dell’illuminazione stradale rimane un imperativo ormai improcrastinabile, altrettanto lo è una risposta da parte del Ministro Catalfo alla nostra richiesta di incontro: non è più tollerabile che questi lavoratori debbano continuare a vivere in queste condizioni disumane per poter garantire manodopera a basso, bassissimo, prezzo».
«La tensione dentro ai ghetti – sostengono i sindacalisti di base – cresce sempre più: non è possibile lavorare per 35 euro a giornata per morire come un cane. In questo momento gli abitanti della tendopoli si stanno confrontando, ma già un messaggio esce forte e chiaro da quella che ormai si sta trasformando sempre più in una nuova baraccopoli: domani sarà nuovamente sciopero».
«Ma – concludono – non una giornata di sciopero: sarà sciopero fino a quando il Governo non darà risposte alla domanda di dignità e diritti. Come USB saremo al loro fianco e facciamo appello a tutte e tutti a solidarizzare con questa giusta lotta».
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