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«Vaccini anti-Covid, nessun rischio per pazienti con malattie reumatiche»

di Gerardo Mancuso*

Pubblicato il: 12/01/2021 – 13:07
«Vaccini anti-Covid, nessun rischio per pazienti con malattie reumatiche»

Le vaccinazioni sono il più efficace strumento di prevenzione per il controllo delle malattie infettive nella popolazione generale e questo strumento è ancor più importante nei pazienti con malattie reumatologiche perché una parte di loro potrebbe presentare un aumentato rischio di infezione.
I vaccini dovrebbero essere somministrati ai pazienti con malattie autoimmuni in fase di remissione clinica di malattia.
Il vaccino BNT162b2 anti-SARS-COV-2 è un vaccino del tutto nuovo, fabbricato con una tecnologia che non utilizza un vettore virale ma un semplice filamento di RNA messaggero virale montato su nano particelle lipidiche. L’assenza di un vettore virale potrebbe rappresentare un vantaggio, soprattutto per i pazienti immunodepressi, ma questo aspetto deve essere ancora confermato.
I primi dati pubblicati (18 dicembre 2020) riguardano una popolazione di oltre 37.000 soggetti indenni da infezione trattati con due dosi di vaccino o di placebo. Dopo 121 giorni di osservazione il gruppo trattato con vaccino ha mostrato una riduzione del tasso di infezioni pari al 95 % rispetto al gruppo placebo a fronte di un profilo di sicurezza giudicato del tutto rassicurante. Questi risultati naturalmente sono di enorme importanza anche nei pazienti con malattie reumatiche nonostante il campione di questi ultimi sia esiguo.
In mancanza di dati pubblicati, non sembrano esserci rischi particolari per una malattia autoimmune controllata. Solo in presenza di una malattia in fase di riacutizzazione potrebbe essere raccomandato differire la vaccinazione per il COVID-19.
La Società Italiana di Reumatologia ribadisce nel documento del 23 dicembre 2020: i pazienti affetti da patologie reumatologiche autoimmuni devono essere sottoposti alla vaccinazione anti-SARS-COV2 con Vaccino Pfizer e Biontech. Una volta prenotata la seduta vaccinale il paziente deve confrontarsi con il Reumatologo, stanti i diversi livelli di immunosoppressione determinati dalle diverse condizioni cliniche e dalle diverse terapie reumatologiche. In base a questi riferimenti il Reumatologo potrà consigliare al paziente come gestire il trattamento in atto nella prospettiva della vaccinazione.
*direttore reparto Covid ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme

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