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l’intervista

Falcomatà: «Con Irto per costruire una forte coalizione»

Parla il sindaco di Reggio Calabria: «Nicola la migliore scelta possibile, attorno a lui ora il Pd può costruire un’alleanza plurale e progressista»

Pubblicato il: 09/02/2021 – 17:18
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Falcomatà: «Con Irto per costruire una forte coalizione»

CATANZARO «Irto è la scelta migliore possibile» perché intorno a lui «il Pd può costruire una coalizione forte, plurale, progressista». Ne è convinto il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che commenta con il Corriere della Calabria l’attuale fase politica in vista delle Regionali, a partire dall’indicazione di Irto quale candidato governatore da parte dei democrat calabresi.

Sindaco Falcomatà, il Pd indubbiamente ha segnato una svolta, con la richiesta a Nicola Irto ad accettare la candidatura alla presidenza della Regione…
«È la scelta migliore possibile e sono contento che il Pd calabrese si sia orientato verso la figura di Nicola Irto. Lo dico anche con un pizzico d’orgoglio, e per tutta una serie di motivi. Intanto perché conosco Nicola da anni, siamo amici, abbiamo condiviso un’esperienza importante nel Consiglio comunale di Reggio Calabria a fare un’opposizione dura, politica, sui temi, rispetto a un modello di gestione amministrativa della città che si è rivelato poi fallimentare. Ma sono orgoglioso della scelta del Pd perché da tempo sostenevo che il Pd doveva assumersi la responsabilità, l’onere e l’onore di individuare un candidato dal profilo politico e che questa volta la scelta dovesse ricadere su un reggino: indicando questi due elementi è evidente che pensavo chiaramente a Nicola. Per questo sono contento che ieri, dall’incontro del Pd regionale, sia uscito il suo nome ma anche il suo profilo, perché Irto non è solo un nome e cognome: Irto rappresenta un profilo di candidato politico che ha alle spalle un’esperienza importante negli enti locali e da presidente del Consiglio regionale e che si è poi riconfermato consigliere regionale con un ottimo risultato nonostante una campagna elettorale difficile, ed è al tempo stesso una figura fresca, una figura di rinnovamento, una figura intorno alla quale il Pd può costruire una coalizione forte, plurale, progressista, riformista, europeista. In questo ovviamente ci sarà bisogno di tutte le persone e le forze che si rivedono in questi princìpi».

Al tavolo che ha espresso l’indicazione di Irto erano presenti tutte le aree del Pd: cosa significa questo dato?
«Ovviamente come tutti i partiti storici il Pd ha diverse anime ma intorno alla figura di Nicola si è trovata ampia condivisione, e questo è un buon segnale rispetto a quello che sarà il compito del Pd di organizzare intorno alla figura di Irto una coalizione che sia la più forte possibile».

Però non si poteva decidere prima, visto che in queste settimane si sono sviluppate delle dinamiche – come il polo civico de Magistris-Tansi o le titubanze del Movimento 5 Stelle – che rischiano oggettivamente di erodere terreno vitale al Pd e al centrosinistra?
«Io credo che ogni cosa debba avere il tempo per maturare. La coalizione già in passato, nelle scorse settimane, si è riunita più volte e ora, come ha detto il commissario Graziano, continuerà e riprenderà il dialogo. Credo che il Pd doveva maturare la propria indicazione se vuole, e a mio avviso deve, assumere l’onere di costruire la coalizione e non invece adattarsi a scelte che maturano in altri contesti. Insomma, il Pd deve riprendere, come sta del resto già facendo, il ruolo di guida di un percorso di centrosinistra, un percorso riformista che non può essere populista. Noi siamo il contrario del populismo, ci siamo sempre assunti a livello nazionale e regionale responsabilità essendo una forza partitica con valori, e su queste basi dobbiamo costruire una proposta di governo per i calabresi».

Lei è il sindaco di una grande città calabrese e avrà percepito una grande voglia di molti sindaci e amministratori calabresi che ora vogliono essere protagonisti a partire anche dalle elezioni: a questa rete si dovrà rivolgere la proposta del Pd e del candidato presidente?
«Il fatto che i sindaci, gli amministratori locali possano sostenere la figura di Irto e la proposta di governo del Pd e del centrosinistra dà un valore ancora maggiore al nostro percorso. Come Anci da sempre abbiamo rivendicato, e a maggior ragione lo stiamo facendo oggi, la centralità delle città e dei sindaci nella discussione per il futuro del nostro Paese, penso a come gestire le risorse del Recovery Fund, e a maggio ragione questo vale per il livello regionale. I sindaci sono oggi l’ultimo, se non l’unico avamposto di democrazia rimasto sui territori. i cittadini si rivolgono a noi anche per problemi che non sono di diretta competenza dei sindaci, e questo avviene per un motivo: i cittadini hanno fiducia nei sindaci riconoscendo loro la capacità di modificare le sorti del territorio. E se una proposta di carattere regionale ha una legittimazione territoriale perché viene dal basso e da una condivisione e una concertazione con i primi cittadini, è più facile rappresentare un’idea di Calabria, personificare una proposta di governo».

Ovviamente c’è anche da mettere in campo una proposta per la Calabria: quali le priorità assolute che a suo giudizio devono essere alla base del programma del Pd e del centrosinistra?
«Direi che sono tre. Al primo posto il lavoro, come condizione base per ogni ragionamento di sviluppo dei territori: la Calabria ha grande bisogno di lavoro certo, trasparente, chiaro, la prima cosa su cui bisognerà concentrarsi è una proposta di riforma del mercato del lavoro che possa consentire ai giovani di realizzarsi nella propria terra ed eliminare il bisogno, e qui si collega l’altro straordinario tema prioritario della affermazione-riaffermazione della legalità. Secondo elemento: un investimento forte sull’ambiente, sull’economia green, sulla messa in sicurezza dal rischio idrogeologico e dall’erosione costiera. Terzo: i collegamenti, le infrastrutture, i trasporti, tutto ciò che possa far uscire la Calabria dall’isolamento e attrarre investimenti sul nostro territorio. Sono questi i tre nodi principali su cui poi impostare una proposta più generale per il, futuro della Calabria». (ant. cant.)

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