REGGIO CALABRIA «Ora basta. Quella contro di noi è una guerra di odio e al di fuori della legge. Affiggere dei manifesti, pagati con regolare tassa comunale, non viola alcuna legge e non è lesivo delle scelte di nessuna persona. La nostra iniziativa tende piuttosto ad aprire e a partecipare a un dibattito, portando le proprie idee all’interno di una pluralità di opinioni». E’ quanto ha affermato Toni Brandi, presidente nazionale dell’associazione Pro Vita & Famiglia onlus, dopo che il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha pensato bene di far rimuovere i manifesti della onlus recanti la scritta “il corpo di mio figlio non è il mio corpo, sopprimerlo non è la mia scelta #StopAborto”. «Rimuovere dei manifesti affissi nel rispetto delle regole e dei principi della nostra Costituzione e del nostro diritto significa censurare un pensiero per impedire un libero e democratico confronto, rispettoso delle parti. Quindi Falcomatà si è reso responsabile di un atto di intolleranza – ha continuato Brandi – cui dovrà rispondere». La nota informa infatti che l’associazione pro-life ha dato mandato di procedere per vie legali ai suoi avvocati. «Vorrei ringraziare tutti i cittadini e tutti quelli che ci sostengono – ha concluso il vice presidente Jacopo Coghe: in particolare il vescovo Morosini che, attraverso L’Avvenire di Calabria, il giornale della diocesi reggina da lui guidata, si è espresso con toni decisi a sostegno della vita nascente sposando in pieno la nostra iniziativa mediatica
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