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l’affondo

«Il male della sanità cosentina non sono i conti ma il pressapochismo»

Il presidente dell’ordine dei medici di Cosenza, Eugenio Corcioni commenta le vicende riguardanti l’Asp brutia

Pubblicato il: 19/02/2021 – 11:17
di Fabio Benincasa
«Il male della sanità cosentina non sono i conti ma il pressapochismo»

COSENZA I focolai scoppiati in alcune scuole della città dei bruzi, i timori legati ai casi riscontrati di “varianti” Covid presenti sul territorio provinciale, la desertificazione della medicina del territorio e infine la sanità cosentina scossa dalle inchieste giudiziarie. Il presidente dell’ordine dei medici di Cosenza, Eugenio Corcioni commenta con profonda amarezza le vicende riguardanti l’Asp di Cosenza, emerse nel corso di un’inchiesta coordinata dagli uffici della Procura guidata da Mario Spagnuolo. «La situazione è fuori controllo – confessa al Corriere della Calabria – e non solo per quanto riguarda i conti o il contenzioso diventato una palla al piede per chiudere i bilanci». Il vero male per Corcioni è «il pressapochismo» perché nel corso degli anni «è stata premiata la fedeltà nell’appartenenza». Il presidente dell’ordine dei medici cosentini, non risparmia accuse alla classe politica cosentina dimostratasi «incapace» e principale responsabile del «mal governo della sanità».

La “desertificazione” della medicina territoriale


Lunedì scorso nella sede dell’Ordine dei medici di Cosenza si è tenuto un incontro tra il presidente Corcioni, Rubens Curia di Comunità competente ed altre figure di rilievo della sanità cosentina per affrontare il delicato tema della medicina del territorio «in crisi in tutta Italia, non solo in Calabria». «Qualche regione, ad esempio il Veneto, ha investito sui servizi sanitari del territorio – aggiunge Corcioni – la Lombardia invece li ha cancellati». «In Calabria – continua – sarebbe opportuno ritornare a parlare di investimenti, sembra quasi blasfemo discuterne in un momento assai critico come quello che stiamo vivendo ma è l’unica via d’uscita». «Servono risorse economiche e non solo di macchinari sofisticati, parlo di personale medico e sanitario. Senza donne e uomini competenti non avremo nessuna possibilità per venir fuori da una situazione ormai assai compromessa». Per Corcioni i fondi non rappresentano un problema, «ne sono arrivati tanti in questi anni, forse troppi e sono stati spesi molto male». E sul futuro, il presidente dei medici cosentini non ha dubbi: «Quei pochi danari che arriveranno dovranno essere gestiti da figure competenti. Bisogna investire soprattutto nelle persone capaci e nei conoscitori della materia sanitaria». Fino ad oggi però con l’adozione «dei due Decreti Calabria, il ministro della Salute Speranza ha fatto scelte poco entusiasmanti. Che hanno prodotto buchi di bilancio e repentine dimissioni. Il cordone con la politica – confessa Corcioni – non si è interrotto». «Non sono ottimista – conclude – ma mi batterò perché venga denunciato l’ulteriore perpetrarsi dei danni cagionati dal sistema clientelare».

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