Cosenza, le proposte per sopperire alla carenza di impiegati comunali

COSENZA La carenza di personale comunale, la necessità di espletare concorsi per rimpolpare gli organici e la situazione di dissesto che paralizza ogni attività. A Cosenza, in pochi anni, si è passati 1500 dipendenti a 300. Un taglio netto che non risparmia nessun ufficio e costringe agli straordinari i pochi inquilini degli uffici di Palazzo dei Bruzi. Un problema oggetto di discussione dell’odierna seduta della Commissione controllo e garanzia guidata dall’avvocato Enrico Morcavallo. La discussione si è aperta con l’intervento di Lino Di Nardo assessore ai Tributi e all’Innovazione. «E’ necessario bandire nuovi concorsi per assumere nuovo personale e favorire il lavoro del Comune. Per arrivare a questo sto sollecitando dalla scorsa estate, l’approvazione del rendiconto del 2019». «In base alla bozza del medesimo rendiconto – chiosa – il Comune può bandire concorsi per 10-15 dipendenti di classe C». In attesa del disco verde sul rendiconto, il segretario generale Alfonso Rende prova a spegnere le polemiche: «Tutto rischia di essere troppo enfatizzato. Non escludo le difficoltà nel gestire più mansioni contemporaneamente ma con un minimo di organizzazione è possibile gestire la situazione. Il Comune non ha mai contato su un folto organico, non è mica un ministero». La soluzione suggerita dal segretario è il ricorso «al “prestito” del personale dalla pubblica amministrazione o da altri Enti». Il presidente Morcavallo, invece, interviene per suggerire la stipula di una convenzione con l’Università della Calabria per il coinvolgimento di giovani laureati pronti a sopperire alle carenze di organico. La commissione si è chiusa dopo circa un’ora di discussione, le parti si aggiorneranno a breve nel corso di un’altra riunione dove saranno ratificate le proposte discusse. (f.b.)