CASTROVILLARI L’aumento dei casi di positività al virus, l’indice Rt in salita, impongono il rigoroso rispetto delle norme anti contagio. Il Covid continua a far paura, spaventa nei numeri dei quotidiani bollettini diffusi dal Ministero della Salute e nell’elevata contagiosità delle sue minacciose varianti. «Bisogna necessariamente mantenere alta la guardia» ricordano spesso gli esperti, soprattutto per tutelare le fasce più deboli della popolazione: gli anziani. Lo sa bene Gesualda originaria di Castrovillari, a cui il virus non ha risparmiato dolori e sofferenze. Sua figlia Rosy, ha deciso di raccontarci la sua storia. E’ il 9 gennaio 2021 quando Gesualda avverte tutti i sintomi tipici del Covid, motivo che spinge i suoi familiari ad accompagnarla all’Ospedale Annunziata di Cosenza. Immediato il responso della Tac che conferma la presenza di una polmonite, i medici però decidono di affidarla alle cure del personale sanitario in servizio all’ospedale da campo gestito dall’Esercito a Vaglio Lise. «Gesualda è l’unica donna tra i pazienti affetti da Covid – racconta la Corriere della Calabria sua figlia Rosy – e viene letteralmente travolta dall’affetto dei medici militari che dispensano sorrisi e attenzioni». Il ricovero si trasforma presto in un percorso sanitario evidentemente complesso ma straordinariamente sereno grazie ai soldati dell’esercito italiano. «I medici sono stati davvero preziosi, sempre attenti e pronti a rassicurare mia madre e noi familiari, aggiunge. Ha conosciuto un operatore socio sanitario nato – come lei – a Palermo e spesso trascorrevano del tempo insieme». Intanto anche il marito e i figli della donna risultano positivi ai tamponi mentre Gesualda migliora giorno dopo giorno, guarisce e fa ritorno a casa. Nella foto (oscurata per garantire la privacy), inviata da Rosy alla nostra redazione, un meraviglioso abbraccio giunto al termine del ricovero.
Quella di Gesualda sembra una storia a lieto fieno. Ma la gioia è solo temporanea. Alle buone notizie annotate sulla sua cartella clinica, si aggiungono quelle decisamente meno positive che arrivano dall’ospedale Annunziata dove suo marito è ricoverato e versa in gravi condizioni. «Non abbiamo mai mentito a nostra madre – racconta Rosy – abbiamo cercato di raccontarle sempre la verità». Fino a quel maledetto giorno. «Mio padre sin da subito ha mostrato di patire gli effetti del virus, un lento ma costante peggioramento delle condizioni è stato il preludio di una tragedia che avrei preferito non vivere». L’uomo morirà in ospedale causa Covid. Rosy si commuove, fatica a continuare il suo racconto e di comune accordo decidiamo di concludere la telefonata con un appello che la donna ha chiesto di rivolgere a tutti: «Non sottovalutate il virus, usate la mascherina e rispettate le norme anti contagio. Basta poco per compromettere tutto e rischiare di diffondere il contagio “colpendo” le persone a noi care e più a rischio».
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