COSENZA «In poche ore siamo passati dalla gioia per aver ricevuto la tanto attesa dose di vaccino, al timore dei possibili effetti dopo aver appreso la comunicazione dell’Aifa che ha vietato l’utilizzo del lotto ABV2856 di AstraZeneca». A parlare al Corriere della Calabria è uno dei 173 professori recatisi ieri all’ospedale da campo di Cosenza ed ai quali è stato somministrato il vaccino appartenente al lotto bloccato che ora verrà seguito tramite farmacovigilanza dall’Asp di Cosenza. «Siamo rimasti basiti da una situazione precipitata in poche ore – aggiunge – ed ovviamente il sentimento di felicità ha lasciato spazio alla paura». La decisione è stata presa dopo la segnalazione di alcuni eventi avversi in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856. Si tratta di una sospensione in via precauzionale e vige il divieto di utilizzo del medesimo lotto su tutto il territorio nazionale mentre l’agenzia si riserva di prendere ulteriori provvedimenti. Al momento – è importante sottolinearlo – non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e possibili eventi avversi. L’Aifa «sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i Nas e le autorità competenti. I campioni di tale lotto verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità».
Intanto è ripresa dopo una lunga attesa la vaccinazione del personale scolastico nel centro gestito dall’Esercito italiano a Vaglio Lise, dove ieri la somministrazione era stata sospesa. A sottoporsi al vaccino, oggi, è il personale scolastico dell’istituto comprensivo di via Negroni, che è in attesa dalle 8, ma per un ritardo nella consegna dei vaccini ha dovuto attendere ore, senza alcuna spiegazione per i docenti andati in panico.
Nella giornata di ieri è partita anche all’Università della Calabria la campagna di vaccinazione contro il Covid19. Sono stati circa 200 i primi a sottoporsi alla somministrazione della dose del vaccino AstraZeneca, per come previsto dai protocolli sanitari che coinvolgono, in questa fase, il personale delle università, quello delle scuole e le forze dell’ordine. Le vaccinazioni andranno avanti presumibilmente per una decina di giorni. La seconda somministrazione, secondo gli attuali protocolli, è prevista nel corso della dodicesima settimana e comunque ad una distanza di almeno dieci settimane dalla prima. La notizia del blocco delle vaccinazioni all’ospedale da campo di Cosenza, ha raggiunto velocemente anche i cubi dell’Unical ma il docente Riccardo Barberi del dipartimento di Fisica – ai nostri microfoni – si dice assolutamente tranquillo e non preoccupato dalle dosi Astrazeneca. «Ho ricevuto la dose di vaccino dopo aver appreso la notizia del “caso” relativo al lotto sospetto. Non ho avuto nessun tentennamento o timore, sono molto più preoccupato della sfiducia nei confronti degli interventi vaccinali». «Il lotto Astrazeneca – continua – è stato ritirato in via precauzionale e nulla fa pensare a connessioni con possibili e gravi conseguenze. Su 5 milioni di dosi di vaccino erogate in Europa, sono solo 30 i casi avversi di cui – tra l’altro – non è certa la correlazione con il siero». «Mi spaventa il Covid 19 – conclude Barberi – che come abbiamo avuto modo di constatare, può uccidere».
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