CATANZARO Dal Ponte sullo Stretto alla sanità, i segnali si moltiplicano, di pari passo con l’andamento delle dinamiche nazionali dalle quali sono usciti il governo di tutti (eccetto la Meloni) guidato da Draghi e la nuova segreteria del Pd targata Enrico Letta. E questi segnali parlano di un Renzi e della sua Italia Viva che ora guardano (piuttosto decisamente) al centrodestra, anche con riferimento alle regionali in Calabria. Lo riportano in queste ore varie testate nazionali – l’ultima in ordine di tempo è nextquotidiano.it che a sua volta riprende Repubblica – e poi a molti analisti politici non è sfuggita una dichiarazione rilasciata oggi dal senatore Ernesto Magorno, renziano più renziano di Renzi e leader di Iv in Calabria, che ha esplicitamente detto di apprezzare come si sta muovendo il presidente ff della Giunta regionale, Spirlì, della Lega in tema di sanità. Scrive Magorno: «Prendo atto con soddisfazione della richiesta avanzata dal presidente facente funzioni della Regione ai vertici del Governo dell’azzeramento del debito sanitario in Calabria. Da tempo mi batto su questo fronte, testimoniato in ultimo dal mio voto contrario al decreto Calabria, perché sono profondamente convinto del fatto che qualunque pianificazione nell’ambito della sanità calabrese non possa prescindere da un ripiano finanziario. Siamo in una fase cruciale, acutizzata dall’emergenza sanitaria, ecco perché – ha concluso il senatore di Italia Viva – auspico e mi spenderò affinché, come avvenuto per l’attraversamento veloce dello Stretto, anche su questo tema prenda forma un gruppo interforze all’interno del Parlamento, come luogo istituzionale nel quale lavorare insieme a soluzioni rapide ed efficaci per la sanità calabrese. Soltanto uno sforzo congiunto e partecipato, un remare tutti verso la stessa direzione, potrà fornire alla Calabria – conclude – gli strumenti necessari per garantire a tutti i cittadini livelli di assistenza adeguati e omogenei rispetto al resto del Paese». Il tono di questa dichiarazione, con quel richiamo al “remare tutti verso una stessa direzione”, non è diverso in realtà da quello utilizzato in altre circostanze da Magorno e dai renziani, non solo di Calabria, a conferma di una certa inclinazione di Italia Viva a dialogare anche con il centrodestra, ma questa inclinazione negli ultimi tempi si è accentuata, proprio con riferimento a temi che interessano la Calabria. Sul tema del Ponte sullo Stretto infatti è già nato, «nello spirito unitario che contraddistingue il governo Draghi» hanno scritto i promotori, un gruppo interparlamentare composto da Italia Viva, Forza Italia e Lega (ne fanno parte, quanto ai calabresi, i renziani Magorno e Vono, gli azzurri Caligiuri, Cannizzaro, Occhiuto, e il salviniano Furgiuele). In più, c’è poi da considerare – riferiscono attenti osservatori politici – che tra Renzi e il Pd i rapporti sono sempre molto problematici, e certo la leadership dem di Letta, con il trascorso dello “stai sereno, Enrico”, potrebbe renderli ancora più problematici. In più, Letta fin dal suo primo intervento ha rilanciato sulla necessità di cementare, anche sui territori, l’interlocuzione con quel Movimento 5 Stelle che a Renzi e ai renziani fa venire l’orticaria solo a nominarlo. Anche questi, in fondo, sono i segnali del flirt tra Italia Viva e centrodestra.
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